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Calciomercato Inter – Moratti: “Messi nerazzurro non è un sogno proibito”

Massimo Moratti, Presidente onorario dell'Inter (credits: GETTY Images)

Massimo Moratti, Presidente onorario dell'Inter, ha parlato di calciomercato e non soltanto ai microfoni di 'Radio Anch'io Lo Sport' su 'Radio Rai'

Daniele Triolo

"CALCIOMERCATO INTER - Massimo Moratti, Presidente onorario dell'Inter e consigliere principe del gruppo 'Suning' e del giovane Presidente nerazzurro, Steven Zhang, ha parlato ai microfoni di 'Radio Anch'io Lo Sport', in onda sulle frequenze di 'Radio Rai', rivelando come la possibilità di vedere Lionel Messi con la maglia dell'Inter sia tutt'altro che una chimera.

""Credo non sia per niente un sogno proibito, non lo era prima di questa disgrazia. Ora poi. .. Messi è a fine contratto e certamente sarebbe uno sforzo da parte della società per portarlo a casa. Non so se la situazione attuale cambi in positivo o in negativo questo obiettivo, ma adesso le carte sono state sparigliate. Bisogna anche non essere esageratamente opportunisti e approfittare della situazione, ma credo che a questo livello ci sia la possibilità di vedere delle cose strane a fine anno. Insomma, penso ci sia certamente uno sforzo da parte della società per portarlo a Milano". 

"Messi all'Inter, quindi, con Lautaro Martínez che potrebbe fare il percorso inverso, in direzione Catalogna: "Lautaro è un bravissimo ragazzo, tiene molto alla sua carriera e quindi è giusto che i tifosi gli vogliano bene. Bisogna vedere se non rientra in quel che dicevo prima, il poter essere scambiato in un'operazione più importante per arrivare a Messi", ha detto Moratti, il quale, poi, ha anche parlato dei temi del campionato di Serie A, fermo per la pandemia da coronavirus.

" "Attenzione a trascurare il calcio di base. E' vero che questo 2% delle squadre d'élite trascina il resto del movimento, ma senza una solida base la piramide rischia di crollare, è stato il senso del suo intervento. I sacrifici che stiamo chiedendo ai grandi club ed i soldi risparmiati con il taglio degli stipendi ai giocatori, dovrebbero essere tradotti anche in forme di sostegno del calcio minore", ha sottolineato infatti Moratti.

""Sono le piccole società quelle che rischiano di più e in questo momento nemmeno il mondo industriale può sostenerle, essendo esso stesso in difficoltà. Quello del come e quando far ricominciare a giocare istintivamente non è un tema che si accoglie con piacere. Sono polemiche comprensibili, anche da un punto di vista economico, ma un po' stridono con il dramma che stiamo vivendo. Non so se costituiscano una distrazione o un peso maggiore".

"Tra le varie proposte c'è l'allargamento della Serie A a 22 squadre, Moratti ha infine concluso: "Non si può ignorare lo sforzo della Serie B, ma ne nascerebbe un campionato lunghissimo che creerebbe problemi alle coppe. Forse è presto per prendere una decisione. E poi bisognerà valutare con estrema attenzione la salute dei giocatori. Non si può pensare di decidere 'pronti, via' ed il giorno dopo ripartire". RETROSCENA SULL'ARRIVO DI RALF RANGNICK AL MILAN >>>

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