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Nesta: “Ringrazio Dio per essere andato al Milan. Istanbul mi ha tolto il sonno”

Alessandro Nesta, ex giocatore del Milan (credits: Getty Images)

Le dichiarazioni di Alessandro Nesta nel corso di una diretta Instagram. Ecco ricordi e aneddoti dell'ex difensore del Milan, ora allenatore del Frosinone

Giacomo Giuffrida

NEWS MILAN - Verità senza particolari filtri. Grazie alle dirette sui social, molti calciatori, dirigenti e allenatori stanno ricordando e raccontando retroscena storici e spesso curiosi e divertenti, oltre che discutere della propria quotidianità. Oggi 'intervista' per Alessandro Nesta nel corso di una diretta social con Christian 'Bobo' Vieri.

"Famiglia lontana, sono rimasti a Miami. Hanno chiuso voli e tutto. Questa è la prima diretta Instagram che faccio. Quando mi son ritirato, mi mancava giocare, impressionante. Sono stato malissimo. Ho fatto i primi sei mesi in vacanza, poi crisi grossa. Sono diventato insopportabile. Dopo due anni mi chiama Materazzi per giocare in India, mia moglie l'aveva sentito: 'devi andare..', mi disse. Sono andato in India, Materazzi mezzala.. Se mi manca ancora? Fare l'allenatore è uno sfogo, ma giocare è giocare. Nasciamo giocatori".

Sul ruolo dell'allenatore e l'attuale Serie B: "Hai rotture positive e negative, perdi tanto tempo in cosa che non vorresti fare. Prima giocavi e basta, ma è comunque bellissimo, una figata. Qui a Frosinone ho una bella squadra, forti, bravi. Speriamo di riuscire a finire il campionato. Pippo (con il Benevento, ndr) è già su, come va va, vince sempre. Pippo è stato bravissimo".

Se fosse rimasto alla Lazio per sempre: "Mai sarei andato via. Poi per quello che ho fatto al Milan, mi è andata alla grande. Prima non volevo andare da nessuna parte. Due anni prima di andare al Milan, Hierro del Real Madrid mi disse di andare lì. Io risposi: 'Ma sei matto? Devo restare alla Lazio'. Poi è successo un casino, sono andato al Milan e ringrazio Dio, mi sono imposto a livello internazionale. Il percorso alla Lazio è stato bellissimo, ma l'ultimo anno è stato pesante, non potevo più stare lì. Lo spogliatoio era un casino, non pagavano, io ero capitano, è stato stressante, si era rotto tutto. Quando sono andato al Milan è stata una liberazione, al Milan si gioca solo al calcio".

Sul Mondiale 2006: "Non me lo sento al 100%. Quando ho vinto, ho sempre giocato partite importanti. All'inizio ebbi un rigetto, perché non giocai le partite importanti".

Sull'esperienza americana: "Ho allenato due anni a Miami, mi piacerebbe allenare all'estero. E' stupendo. Qui per fare un campo di allenamento, uno stadio, serve troppo tempo".

Le tre partite peggiori: "Il primo è un derby contro la Roma dove ho fatto danni. Due che mi hanno levato il sonno, la finale dell'Europeo persa contro la Francia e Istanbul. Domani ripenso a quella finale di Champions League appena sveglio. Ti chiedi come mai, com'è potuto succedere...". Intanto Federico Chiesa torna a parlare del Milan su Instagram >>>

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