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Serve umiltà e mente lucida: i trucchetti di Ancelotti possono salvare Pioli

Serve umiltà e mente lucida: i trucchetti di Ancelotti possono salvare Pioli (getty images)
Il Milan è in notevole difficoltà sia dal punto di vista mentale che fisico. Pioli, perché non utilizzare dei trucchetti alla Ancelotti?

Enrico Ianuario

La partita di ieri sera persa dal Milan di Pioli ha dato tante indicazioni. Purtroppo queste non sono positive, perché i rossoneri non hanno disputato una buona partita e, infatti, ha perso con merito la finale di Supercoppa contro l'Inter. La prima indicazione è quella che riguarda la condizione fisica, che in questo momento non c'è. Dopo il ritorno sui campi da gioco ad inizio 2023, i calciatori rossoneri non hanno più quella gamba che gli ha permesso di essere una squadra dominante, veloce, che riesce a giocare in verticale e in modo dinamico. Ieri (ma anche nelle partite contro Torino e Lecce soprattutto) tutto questo è mancato. Da oggi Stefano Pioli farà bene a lavorare molto su questo aspetto. Probabilmente il ritiro a Dubai di dicembre non ha (ancora) dato i suoi frutti, ma questo Milan ha già visto sfumare due obiettivi stagionali su quattro e non può permettersi altri passi falsi.

La seconda considerazione è quella che riguarda il calo dal punto di vista mentale, conseguenza di un vistoso calo fisico. Spesso le due cose si intrecciano: se il corpo non sta bene, la mente è poco lucida. E viceversa. Probabilmente ai ragazzi di Pioli in questo momento mancano delle certezze. Certezze di essere una squadra forte - d'altronde il Milan è campione d'Italia in carica - e che riesca ad esprimere un calcio moderno e rapido. In questo momento, tutto questo manca. La ricerca del bello è un qualcosa per palati fini, come lo è l'allenatore del Milan bravo a sperimentare un calcio dinamico da quando siede sulla panchina rossonera e che gli è valso anche un meritato scudetto. In questo momento, però, forse sarebbe opportuno pensare più al risultato che al gioco.

Dunque, perché non fare come faceva (e fa tutt'ora al Real Madrid) Ancelotti? Quando sedeva sulla panchina del Milan - ed era un Milan pieno zeppo di fenomeni -, spesso l'allenatore di Reggiolo badava più al risultato che al gioco schierando una formazione più compatta che potesse evitare di subire dei gol. Come a dire, 'prima pensiamo a non subire e poi a farli'. Cosa che, in questo momento, potrebbe fare lo stesso Pioli. A quando risale l'ultimo clean sheet? Da troppo tempo, tra l'altro arrivato in un deludente 0-0 contro la Cremonese. In questo momento il Milan fa una fatica immensa a tenere inviolata la propria porta, quindi sarebbe opportuno pensare a subire il meno possibile. E no, non è colpa di Tatarusanu, spesso capro espiatorio di un problema che riguarda non solo il portiere, ma tutta la fase difensiva che, da diverse settimane, fa acqua da tutte le parti.

Una squadra forte la si vede prima dietro, poi avanti. Lo stesso Milan può essere un esempio lampante, considerato che nella passata stagione ha conquistato lo scudetto con la miglior difesa del campionato ma non con il miglior attacco. Anzi, se proprio dobbiamo dirla tutta, i gol segnati nella passata stagione non sono stati poi così tanti. La cosa fondamentale adesso è ritrovare una lucidità mentale che in questo momento manca. Ma soprattutto tornare ad essere umili e non pensare che uno scudetto vinto possa significare che questo Milan sia già arrivato al top. Per arrivarci, c'è ancora strada da percorrere. E Pioli, questo, lo sa. Milan, il mercato serve eccome: le possibili occasioni >>>

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