Morata è partito abbastanza bene, ma con il tempo il suo rendimento è a dir poco calato, fino alla decisione di lasciare il club. Emerson Royal, arrivato per rinforzare la fascia destra, ha alternato qualche buona prestazione a tante, tantissime prove sottotono, fino a un infortunio che ha di fatto chiuso anzitempo la sua stagione. Pavlovic, dopo un avvio in sordina, ha mostrato sprazzi di talento, ma il suo rendimento è stato troppo discontinuo.
L’unico vero colpo riuscito è stato Fofana, che ha dato qualità e sostanza al centrocampo rossonero, diventando rapidamente un punto di riferimento. Discorso diverso per Abraham, il cui impatto è stato finora modesto: il Milan dovrà decidere se puntare su di lui o rispedirlo alla Roma.
Gennaio 2025: tanti arrivi, poche certezze
—Con il mercato invernale 2025, la società ha deciso di investire nuovamente in maniera significativa, portando a Milanello cinque nuovi giocatori: Walker, Gimenez, Joao Felix, Bondo e Sottil. L’obiettivo era chiaro: dare una spinta decisiva alla stagione. Tuttavia, anche in questo caso, il campo ha raccontato una storia diversa.
Walker è stato il miglior acquisto del mercato invernale, e il Milan è pronto a riscattarlo. Gimenez, dopo un avvio esplosivo, ha vissuto una fase di involuzione, ma resta un investimento interessante. Joao Felix, invece, ha alternato lampi di classe a lunghi periodi di anonimato e tornerà al Chelsea senza lasciare il segno. Bondo e Sottil, infine, non hanno trovato spazio, e il loro futuro in rossonero appare già compromesso.
Una strategia da correggere
—Guardando ai numeri e ai risultati, il Milan non può essere soddisfatto delle proprie scelte di mercato. Pur avendo investito tanto, la squadra non ha trovato stabilità e identità, e il continuo turnover di giocatori ha portato più confusione che crescita.
La prossima estate sarà fondamentale per capire quale direzione prenderà il club. Serviranno meno acquisti, ma più mirati, e soprattutto una maggiore coerenza nella costruzione della rosa. La qualità dovrà prevalere sulla quantità, perché il Milan non può più permettersi di sbagliare: la competitività a lungo termine dipenderà dalle scelte che verranno fatte nei prossimi mesi.
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