Due gol e due assist rappresentano un magro bottino per un investimento da 12 milioni di euro, una "scommessa" che, al momento, non sembra aver pagato i dividendi sperati. E come se il danno sportivo non bastasse, per Chiesa si profila anche la beffa di non ricevere la medaglia di campione d'Inghilterra. Il regolamento è chiaro: per essere insigniti del prestigioso riconoscimento, è necessario aver collezionato almeno cinque presenze in campionato. Con sole quattro apparizioni, per un totale di 33 minuti, il classe '97 dovrà sperare di scendere in campo in almeno una delle restanti sfide contro Arsenal, Brighton o Crystal Palace per non vedersi negata una gioia che, per un calciatore, rappresenta l'apice della carriera.
Un destino ironico per un talento che in Italia aveva dimostrato lampi di genio e che, non molto tempo fa, era considerato un potenziale rinforzo di lusso per il Milan, alla ricerca di esterni di qualità per il proprio reparto offensivo. Le dinamiche del mercato e le scelte del giocatore lo hanno poi condotto ad Anfield, dove però la sua stella non è ancora riuscita a brillare. Ora, nel finale di stagione, Chiesa si trova a lottare non solo per trovare spazio in campo, ma anche per garantirsi un ricordo tangibile di un titolo di campione che, per ora, resta un traguardo lontano e potenzialmente irraggiungibile. Un epilogo amaro per un giocatore che, in passato, aveva fatto sognare i tifosi rossoneri e che ora vive un presente incerto nella terra dei campioni d'Inghilterra. LEGGI ANCHE: Milan, Sottil e una fatica già profetizzata: risuonano quelle parole del padre ...>>>
© RIPRODUZIONE RISERVATA