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Chiesa, da sogno rossonero a fantasma ad Anfield: un titolo di campione amaro

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Il Liverpool ha già cucito sul petto lo scudetto inglese, ma per Federico Chiesa la gioia del trionfo rischia di avere un retrogusto amaro
Alessia Scataglini
Alessia Scataglini

Il Liverpool ha già cucito sul petto lo scudetto inglese, ma per Federico Chiesa la gioia del trionfo rischia di avere un retrogusto amarissimo. Ancora una volta escluso dalla formazione titolare di Arne Slot, questa volta nel prestigioso confronto con il Chelsea, l'esterno italiano assiste dalla panchina all'ennesima partita dei suoi Reds. Una situazione paradossale, soprattutto alla luce delle promesse di rotazione e opportunità per chi ha giocato meno, annunciate dal tecnico olandese in questo finale di stagione ormai privo di suspense per la vetta.

Chiesa campione... senza medaglia? L'ex obiettivo del Milan rischia il 'paradosso' al Liverpool

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L'avventura in Premier League, intrapresa la scorsa estate dopo l'addio alla Juventus e con la promessa di vivere la magia di Anfield, si è trasformata in un percorso accidentato per Chiesa. Appena 395 minuti racimolati con la maglia dei Reds, un bottino misero figlio di una condizione fisica precaria che ne ha minato l'inserimento e di un ambientamento tutt'altro che semplice. Non sono mancati, infatti, i sussurri provenienti dall'Inghilterra e giunti fino in Italia, alimentando per mesi l'ipotesi di un ritorno in Serie A, un campionato che lo aveva visto protagonista e dove, in passato, era stato accostato con insistenza anche al Milan.


Due gol e due assist rappresentano un magro bottino per un investimento da 12 milioni di euro, una "scommessa" che, al momento, non sembra aver pagato i dividendi sperati. E come se il danno sportivo non bastasse, per Chiesa si profila anche la beffa di non ricevere la medaglia di campione d'Inghilterra. Il regolamento è chiaro: per essere insigniti del prestigioso riconoscimento, è necessario aver collezionato almeno cinque presenze in campionato. Con sole quattro apparizioni, per un totale di 33 minuti, il classe '97 dovrà sperare di scendere in campo in almeno una delle restanti sfide contro Arsenal, Brighton o Crystal Palace per non vedersi negata una gioia che, per un calciatore, rappresenta l'apice della carriera.

Un destino ironico per un talento che in Italia aveva dimostrato lampi di genio e che, non molto tempo fa, era considerato un potenziale rinforzo di lusso per il Milan, alla ricerca di esterni di qualità per il proprio reparto offensivo. Le dinamiche del mercato e le scelte del giocatore lo hanno poi condotto ad Anfield, dove però la sua stella non è ancora riuscita a brillare. Ora, nel finale di stagione, Chiesa si trova a lottare non solo per trovare spazio in campo, ma anche per garantirsi un ricordo tangibile di un titolo di campione che, per ora, resta un traguardo lontano e potenzialmente irraggiungibile. Un epilogo amaro per un giocatore che, in passato, aveva fatto sognare i tifosi rossoneri e che ora vive un presente incerto nella terra dei campioni d'Inghilterra. LEGGI ANCHE: Milan, Sottil e una fatica già profetizzata: risuonano quelle parole del padre ...>>>