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Tassotti: “Gattuso è speciale, Allegri cambia le partite”

Mauro Tassotti Milan
Vice di Max al Milan e allenatore del Gattuso giocatore. Ecco cosa pensa dei due Tassotti, che li conosce bene. Ovviamente elogi per entrambi.

Stefano Bressi

Quarant'anni di calcio per Mauro Tassotti, con una grande fetta di rossonero. Anni in cui ha imparato a conoscere tantissimi protagonisti di questo sport. Quando ci sono alcuni incroci, però, sono speciali. Quando c'è di mezzo un'amicizia o uno spogliatoio condiviso per tante stagioni... Come stasera, quando in finale di Coppa Italia si affronteranno Juventus e Milan e, dunque, Massimiliano Allegri e Gennaro Gattuso. Rino è stato allenato da Tassotti per quasi tutto il periodo rossonero; di Max è stato il vice per le tre stagioni e mezzo al Milan del livornese. In entrambi i casi, tante vittorie e un ottimo rapporto. Oggi Tassotti lavora come vice di un'altra conoscenza rossonera: Andriy Shevchenko, sulla panchina dell'Ucraina. Stasera non sarà a Roma, ma tiferà Milan davanti alla TV. Allegri capirà. Ecco le parole del Tasso a "La Gazzetta dello Sport".

Se indosserà la maglia del Milan come Ancelotti: "No, ma perchè spero di indossarla presto per una coppa più importante".

Ottimista. Anche per il risultato di oggi? "Fatico a sbilanciarmi in un pronostico. Partite secche come questa possono andare in ogni modo. La Juve ha più qualità, ma rispetto a prima i rossoneri si sono avvicinati. Di certo il Milan non parte battuto".

Sul Milan e la necessità di vincere: "Alzare un trofeo per un Milan così nuovo sarebbe un grande punto di partenza".

Su Gattuso che può alzare un trofeo da allenatore: "Ho letto e sentito di tanti che si sono stupiti di averlo visto diventare allenatore. Io non mi stupisco. Lui non è tutto grinta e corsa come la gente lo ricorda, è uno che studia e si prepara".

Cosa l'ha stupito: "La velocità con cui si è impossessato del Milan, nonostante la pessima partenza. È stato bravissimo. Il Milan gioca un buon calcio, e comunque ha una rosa di qualità. Questa squadra, in una stagione dove va tutto bene, è da terzo o quarto posto".

Perchè Gattuso sarà un grande allenatore: "È un ragazzo speciale. Scaltro e svelto di testa, lo è sempre stato. Ha saputo svoltare velocemente, in Svizzera ha fatto pure il giocatore-allenatore. Non ha avuto paura di situazioni oggettivamente complicate, in mezzo a mille difficoltà di tutti i generi. Voleva misurarsi con se stesso. Ha anche ottenuto successi: vincere la C non è facile. È un indizio che dimostra che sa come gestire un gruppo".

Sul rinnovo di contratto: "Sono contento, è un segnale importante anche per i giocatori. Se l'è meritato e mi auguro sia l'allenatore capace di riaprire un ciclo".

Su Gattuso giocatore: "Gestirlo in realtà non era complicato. A volte però era troppo esuberante, strabordava e non era facile tenerlo. È stato difficile accompagnarlo alla fine della carriera. Per chi, come lui, gioca con tutta l'anima, non è facile capire quando bisogna lasciare. Comunque ne ha fatte di tutti i colori, in campo e fuori. A me piace sempre ricordare quella folle corsa da un'area all'altra al 120' della finale di Manchester. Ha pressato tutti. Lì c'è tutto Rino".

La prima differenza tra Gattuso e Allegri: "Se penso a un allenamento diretto da Gattuso immagino di non sentir volare una mosca, invece con Allegri c'è anche spazio per una battuta e una risata. Non significa non faticare. Tra Sacchi e Ancelotti era uguale. Sacchi voleva silenzio assoluto, voleva che i giocatori sentissero i muscoli. Ancelotti era meno intransigente".

Il suo rapporto con Allegri: "Sono stato benissimo con lui e il suo staff. Ci siamo integrati alla perfezione, anche fuori dal campo. Sono stato in imbarazzo quando è stato esonerato e io sono rimasto. Mi sono sentito in colpa, perchè io c'entravo tanto quanto loro".

Il pregio migliore di Allegri: "È molto svelto a leggere le situazioni durante le partite".

Se sta finendo il ciclo di Allegri alla Juve: "Lo leggo spesso e quando le cose ricorrono spesso significa che un fondo di verità c'è. Per me potrebbe andare avanti".

Gli anni più belli con Gattuso e Allegri: "Con Rino il 2002/03, stagione della Champions e della Coppa Italia. Con Max ovviamente lo Scudetto 2010/11".

Il primo augurio che gli viene in mente per entrambi: "Auguro a Gattuso di riuscire a fare ciò che ha fatto Allegri. È complicato, ma per me è un fratello e non ci può essere augurio più bello".

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