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Distaso: “Milan, Cardinale poco coerente con la realtà. Il paragone con l’Inter …”

Milan, Pellegatti: 'Cardinale affascinato da Paratici. Ecco il vero errore'
Il giornalista Andrea Distaso ha stilato un lungo ed interessante editoriale sul Milan e sulle recenti parole di Gerry Cardinale
Fabio Barera
Fabio Barera Redattore 

Il giornalista Andrea Distaso ha stilato un lungo ed interessante editoriale sulle colonne di 'calciomercato.com' questa mattina, soffermandosi in modo particolare sul Milan e sulle parole di Gerry Cardinale all'Harvard Business School di qualche mese fa. Ecco, dunque, il suo pensiero.

Milan, Distaso punge Cardinale: e sul paragone con l'Inter fa notare che ...

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"Sono trascorsi ormai più di quattro mesi dall'uscita pubblica dello studio della Harvard Business School sulla gestione del Milan targata RedBird. E da quelle dichiarazioni del patron Gerry Cardinale sull'Inter. Che a distanza di tempo suonano come poco coerenti con la realtà. Evidenziando il suo approccio manageriale nel mondo del calcio e l'importanza di correlare l'ottenimento di risultati sportivi al mantenimento di un percorso virtuoso sotto l'aspetto finanziario, Cardinale si espresse così. "L’Inter ha vinto lo Scudetto l’anno scorso e poi è andata in bancarotta (ovvero che il proprietario Zhang è stato costretto a vendere al fondo Oaktree ndr). È questo davvero quello che vogliamo?".


"Ad un interrogativo di questo tipo, oggi corrisponderebbe una risposta abbastanza naturale. Alla luce delle ultime due stagioni diametralmente opposte sul piano delle vittorie portate a casa. Il ragionamento di Cardinale è però soprattutto il manifesto di un approccio da parte dei fondi americani allo sport. E rivolto ad un particolarmente “fuori dagli schemi” come il calcio diversissimo da come in Italia siamo abituati a pensarlo. “Per i tifosi, il mio lavoro è vincere il campionato italiano ogni anno, lo capisco. Per i miei investitori che si concentrano sull'apprezzamento del valore finale, il mio lavoro è far sì che il Milan competa per lo Scudetto ogni anno, vada in Champions League ogni anno e si spinga sempre oltre in Coppa".

"I proclami non vengono accompagnati da fatti concreti"

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"L'Inter, che ha potuto investire meno sui cartellini dei calciatori e ha dovuto costruire ogni anno la squadra secondo criteri più tradizionali e fantasiosi come i colpi a parametro zero, ha indovinato quasi tutte le mosse per raggiungere un determinato livello di competitività. E, attraverso quella, generare ricavi su ricavi. Il Milan, che ha salvaguardato i bilanci dirottando le risorse il più possibile su giocatori di maggiore prospettiva – ammortizzando su più anni i costi – e razionalizzando le spese sugli ingaggi, ha sottovalutato l'importanza di figure manageriali con esperienza consolidata in questo particolare business che è quello calcistico e ha finito per commettere una serie di errori di valutazione che vengono pagati a caro prezzo. Anche sul fronte tanto caro alla proprietà degli introiti. Con due mancati accessi consecutivi agli ottavi di Champions League. E la sicura assenza della prossima stagione sul palcoscenico più prestigioso e remunerativo".

"Ad oggi, nemmeno i ripetuti proclami sulla volontà di integrare il proprio gruppo dirigenziale col ritorno ad un direttore sportivo classico vengono accompagnati da fatti concreti. Il cosiddetto casting prosegue, amministrato con tempistiche e modalità che tutto lasciano immaginare tranne che si tratti di una questione primaria. Il modus operandi è quello degli ultimi anni. Come se non si comprendesse o non si volesse ammettere di aver commesso qualche sbaglio sul percorso intrapreso. Quando, al contrario, il buon senso e la concretezza delle azioni messe in pratica dall'altra parte del Naviglio indicherebbero la strada giusta da percorrere". LEGGI ANCHE: Panchina Milan, bivio Allegri-Sarri: chi dei due è più adatto ai rossoneri? >>>