"Ad un interrogativo di questo tipo, oggi corrisponderebbe una risposta abbastanza naturale. Alla luce delle ultime due stagioni diametralmente opposte sul piano delle vittorie portate a casa. Il ragionamento di Cardinale è però soprattutto il manifesto di un approccio da parte dei fondi americani allo sport. E rivolto ad un particolarmente “fuori dagli schemi” come il calcio diversissimo da come in Italia siamo abituati a pensarlo. “Per i tifosi, il mio lavoro è vincere il campionato italiano ogni anno, lo capisco. Per i miei investitori che si concentrano sull'apprezzamento del valore finale, il mio lavoro è far sì che il Milan competa per lo Scudetto ogni anno, vada in Champions League ogni anno e si spinga sempre oltre in Coppa".
"I proclami non vengono accompagnati da fatti concreti"
—"L'Inter, che ha potuto investire meno sui cartellini dei calciatori e ha dovuto costruire ogni anno la squadra secondo criteri più tradizionali e fantasiosi come i colpi a parametro zero, ha indovinato quasi tutte le mosse per raggiungere un determinato livello di competitività. E, attraverso quella, generare ricavi su ricavi. Il Milan, che ha salvaguardato i bilanci dirottando le risorse il più possibile su giocatori di maggiore prospettiva – ammortizzando su più anni i costi – e razionalizzando le spese sugli ingaggi, ha sottovalutato l'importanza di figure manageriali con esperienza consolidata in questo particolare business che è quello calcistico e ha finito per commettere una serie di errori di valutazione che vengono pagati a caro prezzo. Anche sul fronte tanto caro alla proprietà degli introiti. Con due mancati accessi consecutivi agli ottavi di Champions League. E la sicura assenza della prossima stagione sul palcoscenico più prestigioso e remunerativo".
"Ad oggi, nemmeno i ripetuti proclami sulla volontà di integrare il proprio gruppo dirigenziale col ritorno ad un direttore sportivo classico vengono accompagnati da fatti concreti. Il cosiddetto casting prosegue, amministrato con tempistiche e modalità che tutto lasciano immaginare tranne che si tratti di una questione primaria. Il modus operandi è quello degli ultimi anni. Come se non si comprendesse o non si volesse ammettere di aver commesso qualche sbaglio sul percorso intrapreso. Quando, al contrario, il buon senso e la concretezza delle azioni messe in pratica dall'altra parte del Naviglio indicherebbero la strada giusta da percorrere". LEGGI ANCHE: Panchina Milan, bivio Allegri-Sarri: chi dei due è più adatto ai rossoneri? >>>
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