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Giampaolo, così non va: Milan al tappeto con troppi giocatori fuori ruolo

Marco Giampaolo, tecnico del Milan (credits: GETTY Images)

Marco Giampaolo, sull'altare del 4-3-1-2, ha cercato di adattare troppi calciatori in ruoli non propri, con compiti non consoni alle loro caratteristiche

Daniele Triolo

ULTIME MILAN - Infelice esordio di campionato per il Milan di Marco Giampaolo che, presentatosi alla 'Dacia Arena' di Udine carico di belle speranze per la nuova stagione, è stato invece sconfitto per 1-0 dall'Udinese di Igor Tudor. Diavolo punito, nella ripresa, da un colpo di testa del difensore brasiliano Rodrigo Becão su calcio d'angolo battuto dal solito Rodrigo de Paul.

Risultato di misura, è vero, ma che avrebbe potuto diventare ancora più ampio se, nel finale, Gianluigi 'Gigio' Donnarumma non ci avesse messo la proverbiale 'pezza' volando su tiro a botta sicura di Kevin Lasagna. Ciò che più ha fatto male, nel vedere la prestazione del Milan in Friuli, è stato constatare come i rossoneri, in 97' totali di gioco, recuperi compresi, non siano mai stati in grado di tirare verso la porta difesa dall'estremo difensore argentino Juan Musso.

Il che, per una squadra che dovrebbe fare della fase offensiva il suo fiore all'occhiello, stona nettamente con i proclami del precampionato. Giampaolo, infatti, aveva assicurato che avrebbe cercato di imporre un calcio 'apprezzabile e godibile': bene, tutto questo in Udinese-Milan non si è visto. Certo, a Giampaolo va riconosciuta qualche attenuante: dal mercato mancano un paio di rinforzi, alcuni giocatori hanno iniziato tardi ad allenarsi con il gruppo e per imporre le sue idee, storicamente, il tecnico abruzzese impiega sempre un po' di tempo.

Ma va anche sottolineato come Giampaolo, ad Udine, abbia fatto di tutto per complicarsi la vita. Nel 4-3-1-2 presentato al cospetto dei bianconeri, infatti, l'attaccante Fabio Borini è stato confermato nel ruolo di mezzala destra, confinando in panchina un titolarissimo come Franck Kessie. Vero, in quella posizione ci si è applicato per tutta la 'pre-season', ma le gare che contano, quelle in cui si pesano i punti, sono tutta un'altra cosa.

Lucas Paqueta, che in Brasile faceva il trequartista, e che potrebbe esprimere alla grande tutte le proprie immense qualità partendo proprio alle spalle delle due punte, per Giampaolo è una mezzala. Per altro da disciplinare. 'Inquadrato' al punto tale che ieri, ad un certo punto, si è quasi avuta l'impressione che il numero 39 rossonero facesse il terzino sinistro, più di Ricardo Rodríguez. Il bel recupero su Rolando Mandragora in fase difensiva ne è quasi la prova.

Quindi, il grande equivoco dell'estate rossonera, Jesús Suso. Giampaolo si è prodigato per lui, ha speso parole d'amore e di elogio, magnificandone le doti da trequartista. Lui che, trequartista, non ci aveva mai voluto giocare prima perché dà il meglio di sé quando può partire largo dall'esterno in un tridente d'attacco. Dopo un paio di illusori lampi in precampionato, Suso aveva dimostrato di avere qualche problema già nelle partite amichevoli contro Feronikeli e Cesena. E ieri, il problema è emerso in tutto il suo clamore.

Lo spagnolo, infatti, ha cominciato a produrre qualcosa in fase offensiva una volta che Giampaolo lo ha riportato nella sua posizione naturale, nella ripresa. Il nativo di Cadice non può e non deve, per caratteristiche fisiche e tecniche, ricoprire quella zona di campo. Anche perché, spesso, si ritrova a fare più il 'falso nueve', poiché il trequartista di Giampaolo è un elemento che si inserisce negli spazi lasciati liberi, al centro, dalla prima punta.

A proposito: come si può pretendere che Krzysztof Piatek, bomber da area di rigore, torni implacabile a segnare se, proprio per via dei movimenti chiesti dall'allenatore, passa più tempo ad allargarsi sull'esterno per creare spazi per gli inserimenti dei compagni, invece che stazionare vigile all'altezza dei sedici metri? Va anche aggiunto come Samu Castillejo non sia propriamente la seconda punta che un centravanti desidera al proprio fianco ...

Insomma, una serie di equivoci tattici e tecnici che hanno generato il pesante k.o. di Udine. Ed al quale Giampaolo, ora, è chiamato prontamente a porre rimedio. Magari, anche cambiando qualcosa in vista della gara di sabato prossimo, a 'San Siro', contro il Brescia: continua a leggere >>>

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