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Capello: “Milan? Le scelte di alcuni giocatori si sono rivelate sbagliate”

Fabio Capello (credits: GETTY Images)

Fabio Capello, ex allenatore di Milan e Juventus, nell'intervista rilasciata alla "Gazzetta dello Sport", ha parlato del big match di domenica sera

Salvatore Cantone

JUVENTUS-MILAN - Fabio Capello, ex allenatore di Milan e Juventus, intervistato dalla Gazzetta dello Sport, ha parlato del match di domenica sera tra la squadra bianconera e quella rossonera: "La Juve si è rinforzata anno dopo anno, approfittando delle debolezze degli avversari. Con la crescita in Europa, la Juventus è diventata una destinazione gradita alle grandi star, vedi Ronaldo. Solo il Napoli ha cercato di contrapporsi, ma la differenza tecnica e di mezzi alla fine ha reso impossibile la sfida. Oggi c’è l’Inter, che ha la forza del gruppo Suning alle spalle e può permettersi di compiere investimenti importanti".

Il Milan in questo momento non può reggere il confronto sul piano economico.

"Il Milan ha avuto la disavventura di essere ceduto a persone che non avevano le risorse per gestire un club di valore mondiale. Adesso c’è il fondo Elliott, che dà la priorità ai conti, considerato anche il debito pregresso. Si sta cercando di costruire qualcosa, ma le scelte di alcuni giocatori si sono rivelate sbagliate. Serve gente da Milan".

Chi sono i calciatori da Milan arrivati negli ultimi tempi?

"Hernandez e Leao".

Quale politica seguire allora?

"Programmare nel tempo, comprando ogni estate due-tre elementi di ottimo livello".

L’obiettivo stagionale?

"Lottare gara dopo gara ed essere realisti. Il Milan attuale non può permettersi di sognare".

In pochi mesi tre allenatori: Gattuso, Giampaolo e Pioli. Non sono troppi?

"Sicuramente questo non aiuta a trovare la strada giusta. Bisogna avere pazienza e capire che troppi cambiamenti destabilizzano l’ambiente".

Gattuso è arrivato quinto a un punto dalla Champions: non meritava di restare?

"Ha lavorato benissimo. Penso che il problema di fondo sia stata la differenza di vedute".

Giampaolo arruolato a luglio e licenziato a ottobre: perché non dargli ancora tempo?

"Credo che Giampaolo abbia pagato il fatto di essere considerato troppo integralista. Forse non ha valutato bene il parco giocatori a disposizione e pensare il calcio in un solo modo in questi casi non aiuta".

Dalla Mls dicono che Ibrahimovic potrebbe tornare.

"Sarebbe un bel colpo, perché Ibra non viene a svernare. In Italia può ancora fare la differenza. Lo conosco bene e sono sicuro che se dovesse tornare in Serie A, cercherebbe di essere protagonista".

Una sua caratteristica?

"E’ un uomo intelligente e di personalità. Gli dicevo “Zlatan, devi migliorare il colpo di testa e l’impostazione del tiro”. Lui capì e iniziò a lavorare su questi aspetti tecnici, mostrando grande umiltà. Caratteri e persone diverse, ma anche Seedorf si comportò così".

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