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Seedorf: “Champions League? Non ho dormito una settimana. Su Ronaldo…”

Clarence Seedorf, ex giocatore ed ex allenatore del Milan (credits: GETTY Images)

Clarence Seedorf, ex giocatore del Milan, ora commissario tecnico del Camerun, ha rilasciato una lunga intervista al giornale spagnolo "Marca"

Salvatore Cantone

Clarence Seedorf, commissario tecnico del Camerun e ex giocatore del Milan, ha rilasciato una lunga intervista al giornale spagnolo Marca: "Champions League? Quando ho vinto la mia prima Champions, avevo 19 anni ed è stato fantastico. Dopo la partita, ero con il mio idolo di quando ero piccolo, Frank Rijkaard. Facevo interviste con lui che stava finendo la sua carriera e io che stavo iniziando la mia. Quindi tutte le celebrazioni, con milioni di persone che ci aspettano ad Amsterdam sono state incredibili. Non ho dormito per tutta la settimana successiva".

Sul Real Madrid: "Se il Real Madrid può vincere ancora? Credo di sì, può vincere la quarta Champions League consecutiva. Sarà difficile, ma il rapporto tra il Real Madrid e questa competizione è davvero speciale. Contro l’Ajax i Blancos sono favoriti ma non si sa mai. Dopo una stagione come quella dell’anno scorso, in cui la squadra ha vinto di nuovo la Champions, non è facile trovare il giusto equilibrio. Probabilmente alcuni miglioramenti saranno visibili nella seconda parte della stagione, come sta succedendo adesso. Solari adesso sta avendo il tempo per lavorare con la squadra. C’era molta pressione all’inizio. Un momento di cambiamento, in un modo o nell’altro, ha delle conseguenze, ma sono ancora molto competitivi".

Sulla favorita della Champions: "Risposta difficile da dare. Guardando anche l’esperienza degli ultimi anni, probabilmente il Liverpool, che però non ha giocato altrettanto bene in Champions come l’anno scorso, ma potrebbe essere uno dei favoriti. Nonostante non abbiano giocato un buon girone, stanno facendo molto bene in Premier League. La Juventus può anche arrivare in finale, ma c’è una lunga lista di squadre: l’Atletico Madrid, il Psg, il Bayern, il Barcellona, ​​il Manchester City … Tutti possono competere per vincere".

Sul dualismo tra Ronaldo e Messi: "Senza CR7 il Real Madrid ha perso? Cristiano era considerato un re a Madrid ed era una garanzia di gol per la squadra. Se Cristiano fosse stato ancora nella squadra, il Real avrebbe avuto più fiducia in se stesso, ma non credo che i risultati sarebbero stati così diversi. Probabilmente l’uscita di Zidane ha avuto un impatto maggiore perché la metodologia di lavoro è stata cambiata. Chiunque lo avesse sostituito avrebbe avuto bisogno di tempo e di un lavoro speciale per avere successo immediato e superare le difficoltà iniziali. Ronaldo o Messi? Entrambi hanno dominato la scena del calcio mondiale nell’ultimo decennio a modo loro. Messi gioca il suo stile calcistico, quello di Cristiano è completamente diverso. Entrambi sono ancora decisivi nel loro modo di giocare. Sono campioni straordinari che giocano a calcio in due modi diversi".

Sull'esperienza al Deportivo: "Cosa è mancato? Tempo e obiettivi. Sono arrivato molto tardi e nonostante i significativi miglioramenti che tutti hanno potuto vedere, abbiamo perso occasioni facili da sfruttare: il raggiungimento degli obiettivi avrebbe potuto cambiare la direzione della nostra storia, ma non avevamo la fortuna necessaria". A proposito di esperienze, il futuro di Gattuso sembra essere ormai deciso...

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