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Seedorf: “Bravo Gattuso, ma io ho pagato confusione generale”

Seedorf, attuale allenatore del Deportivo La Coruna, parla delle differenze tra lui e Rino e del motivo per cui non è stato confermato al Milan.

Stefano Bressi

Ieri è arrivato il rinnovo di contratto per Gennaro Gattuso fino al 2021. Per la prima volta uno dei grandi ex giocatori del periodo "ancelottiano" viene confermato. Prima di lui ci avevano provato Filippo Inzaghi, Christian Brocchi e Clarence Seedorf, tutti senza successo. Proprio l'olandese, attualmente allenatore del Deportivo La Coruna, in un'intervista rilasciata a Fox Sports ha spiegato quali sono state le differenze tra lui e Rino al Milan: "Credo che la principale differenza sia che con me la società non era tranquilla. Ho pagato cose esterne, non legate al calcio. C'è stata una confusione generale che è andata avanti fino alla vendita del club. Dispiace, perchè avevo lasciato il calcio per venire ad allenare e aiutare la mia squadra in difficoltà. Abbiamo fatto bene, 35 punti, ma non ci voleva solo quello. Sono contento che Gattuso abbia trovato una situazione più stabile, ha fatto la differenza per l'ambiente. Sarei rimasto volentieri. È stata una grande delusione e un grande dolore personale per non aver potuto fare un percorso più lungo, ma non si può tornare indietro. Sono felice che i tifosi possano tornare ad avere un po' di tranquillità e certezze. In questa fase si sta vedendo qualcosa di meglio in generale".

Su Deportivo 4-0 Milan, la partita più brutta della sua vita: "Sì, è il più brutto di tutti. Mourinho ci deve ancora ringraziare per essere diventato un grande allenatore da quel momento perchè quel Milan era incredibile. La partita che mi ha fatto più male, anche più di Istanbul, quella con il Depor. Loro me lo ricordano sempre quando entro al Riazor, perchè ci sono le foto dei gol che hanno fatto contro di noi quella sera. Le vedo sempre quelle immagini ogni volta che scendo in campo. Mi fanno capire che importanza ha avuto quella partita qui. Il Milan era super, doveva fare il triplete quell'anno".

Su Cristiano Ronaldo: "È un mito per quello che fa tutte le settimane. È un atleta esemplare. Dico atleta non a caso, perchè è quello che fa la differenza per lui oltre alla sua mentalità e disciplina. Vuole sempre migliorare le proprie prestazioni mettendole a disposizione della squadra. Adesso è un finalizzatore incredibile. Negli ultimi 20 metri è letale. È un esempio di professionalità, atletismo, voglia di migliorarsi che lo porta ad avere una motivazione costante. Per continuare a essere motivato a quel livello deve sempre cercare qualcosa e lui ha questo".

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