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Gian Marco Tognazzi: “Niente pronostici per il Derby, porta sfiga”

Tifoso sfegatato il figlio di Ugo, Gian Marco Tognazzi. Racconta di quando fuggiva da Roma per andare a San Siro per il Derby e della sua malattia rossonera

Stefano Bressi

Il suo tifo per il Milan lo definisce una vera e propria malattia, Gian Marco Tognazzi, che racconta anche di quando militava in Curva Sud e di quando faceva esodi in auto per seguire il Milan. Una questione di famiglia, ovviamente. Papà Ugo ha lasciato in eredità la fede rossonera a tutta la stirpe. Il Derby di stasera non lo potrà seguire dal vivo, e alla Gazzetta dello Sport lo analizza.

Come lo seguirà: "Alla tv, ovviamente. Farò di tutto per vederla da solo, ho paura dell'energia negativa altrui... Peccato non ci sia mio figlio Tommaso".

Sulla discendenza milanista: "Purtroppo mia moglie è juventina e ha contagiato mia figlia, così mi sono tutelato con Tommaso. Ha cinque anni e le idee già chiarissime. Con lui è stata una grande emozione perché la prima a San Siro è stata Milan-Bologna dello scorso anno, stessa partita a cui mi ha portato mio papà 44 anni fa. Il mio vero approccio con il mondo rossonero fu a Milanello. Mi portò negli spogliatoi e vidi Altafini e Rivera..."

Difficile non farsi prendere dalla passione: "A 15 anni scappavo di casa di nascosto e prendevo il treno da Roma per andare a San Siro. Mi copriva mia nonna Maria che abitava a Milano. Poi ho scoperto che mamma lo sapeva, ma l'importante è non lo sapesse papà".

Dopo l'adolescenza: "Ho visto dal vivo tutte le finali di Champions dall'89 in poi, tranne Istanbul. Ebbi un presentimento e restai a casa. Il 4-0 alla Steaua fu fantastico. Andai in auto a Barcellona con mio fratello e amici. Esposi una bandiera con scritto "Forza Ugo" per papà. Ne ho le prove, ripresi tutto con il mio Super 8. Ho vissuto anche lo Scudetto dell'88: lavoravo a Mediaset e chiesi una tessera stagionale. Ma anche la Serie B".

Amicizie rossonere: "Ne ho tante: Maldini, Gattuso, Seba Rossi... Ho ottimi rapporti anche con Costacurta, Sacchi, Nesta. Con Alessandro abbiamo fatto insieme il recupero del ginocchio a Roma. Il massimo è stato giocare una partita accanto a Baresi. E pensare che ho casa a Galliate Lombardo, dove ho trascorso i miei primi tre anni di vita. Dopo andò a Ronaldinho".

Chi rivorrebbe al Milan: "Baldini. Ovvero Baresi e Maldini, il giocatore perfetto".

Sul Milan di oggi: "Montella non mi dispiace, ma a volte fa i cambi troppo tardi e non trasmette la giusta tensione. Però ho ancora fiducia in lui. La fascia a Bonucci è stata un po' avventata come decisione".

Pronostico per il Derby: "Neanche per sogno, porta sfiga".

Un titolo cinematografico sul Milan: "Glieli do in omaggio a papà. Di negativo "Il vizietto" di dimenticarsi di essere in campo. Positivo "Ultimo minuto". La trama mi pare chiara".

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