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Gattuso a Sky: “Non sono Padre Pio, non faccio miracoli”

Gennaro Gattuso, tecnico del Milan, ai microfoni di 'Sky Sport'

Il tecnico del Milan, Gennaro Gattuso, ha commentato così ai microfoni di Sky al termine di Verona-Milan, gara che ha aperto la domenica di Serie A

Edoardo Lavezzari

Gennaro Gattuso ha commentato così, ai microfoni di Sky Sport, dopo la disastrosa sconfitta del suo Milan oggi contro il Verona: "Siamo partiti molto bene, per 25 minuti abbiamo fatto una grande prestazione, poi alla prima difficoltà abbiamo preso gol, ma abbiamo continuato a giocare. Il secondo gol, invece, ci ha tagliato le gambe. E' un risultato che brucia, ma dobbiamo prenderci le nostre responsabilità. Chiedo scusa. Ancora una volta abbiamo visto che questa squadra non riesce a reagire alle cose brutte, c'è da lavorare".

Le voci attorno alla squadra come alibi: "La squadra pensa solo al campo, delle altre cose ci pensa la società. Non dobbiamo cercare alibi, ai giocatori a livello economico non manca nulla, noi dobbiamo pensare solo al campo. Diamo la sensazione di giocare benino, ma siamo molto fragili".

La scossa che non arriva: "Il carattere non basta e io non sono Padre Pio, o un santo che fa i miracoli. Se vuoi migliorare a livello fisico e di mentalità non lo fai in 2/3 giorni, serve un percorso. La cosa che mi preoccupa è l'aspetto mentale. Oggi abbiamo perso 3-0 è vero, ma per mezz'ora potevamo fare gol da un momento all'altro, poi la partita è cambiata".

I problemi: "Se non ci fossero stati non mi avrebbero dato questa possibilità. Bisogna lavorare sotto tanti aspetti, la cosa più importante è dare convinzione a questi ragazzi".

La classifica: "Se guardiamo i singoli questa squadra vale molti più punti di quelli che ha raccolto, poi però bisogna metterli assieme a farli giocare come una squadra. Le chiacchiere stanno a zero, bisogna guardare in faccia la realtà e lavorare".

I tanti tiri in porta: "Se non sbaglio sono 30 tiri, ma non basta, bisogna giocar bene in attacco, ma anche saper difendere, non concedere agli avversari e lavorare in transizione, oggi abbiamo concesso troppo in questo senso".

Le parole alla squadra: "C'è un momento di rabbia, di delusione, meglio parlare a bocce ferme per non fare danni".

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