MOVIOLA – Arbitri nella bufera dopo Fiorentina-Milan. La rabbia composta ed elegante di Paolo Maldini e Stefano Pioli per quel rigore concesso da Calvarese ai viola per l’intervento di Romagnoli su Cutrone non deve trarre in inganno. Il Milan è fortemente irritato per quello che è successo al Franchi, un episodio (a dir la verità, più di uno) che pesa e rischia di condizionare la corsa all’Europa League.
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Fiorentina-Milan: Commisso, lamentarsi paga? Ora gli arbitri spieghino
Il rigore fischiato da Calvarese in Fiorentina-Milan per fallo di Romagnoli su Cutrone fa infuriare il Milan. 'Merito delle lamentele di Commisso?', hanno commentato i tifosi. Ma è un concetto che non deve passare
Il rigore concesso senza esitazione alcuna dall’arbitro Calvarese, e poi trasformato da Pulgar, è da matita rossa e fa sorgere diversi interrogativi. Innanzitutto, cosa ha fischiato? Davvero non si capisce, perché Romagnoli evidentemente tocca la palla, che cambia direzione e va sul fondo. Un intervento in anticipo, netto, pulito, che non può generare alcun dubbio. Eppure Calvarese fischia il rigore e La Penna al VAR non interviene e non correggere il giudizio errato del direttore di gara. Perché? A cosa serve allora il VAR se non a correggere errori macroscopici di questo tipo? Almeno si vada a controllare. Invece no, nessun dubbio, nessun check. Assurdo.
Paolo Maldini ha chiesto spiegazione a fine gara alla terna arbitrale e la motivazione addotta da Calvarese è ancora più assurda: il tocco di Romagnoli è stato troppo lieve, secondo l’arbitro, ha spiegato a DAZN il dirigente rossonero. Che motivazione è mai questa? Non si è mai sentita una cosa del genere. Ha ragione Maldini quando dice che ‘mai si era sentita una giustificazione di questo tipo, mai si è parlato di questa regola’. Insomma, questo non può essere MAI rigore. Eppure…
Eppure siamo qui a parlare di un penalty fischiato senza esitazione. L’ennesimo torto dopo quelli delle giornate scorse. Inutile ricordare il rigore fischiato alla Juventus per l’intervento di mano di Calabria, girato di spalle. Rizzoli era stato chiaro: questi rigori non devono essere fischiati. Eppure…
Troppi ‘eppure’. Troppi errori e troppi dubbi sull’utilizzo del VAR. E’ ora che qualcuno parli e spieghi. Dissipi i dubbi e si metta mano al regolamento, semplificandolo e togliendo le zone d’ombre. Anche perché tornare indietro non si può più: il VAR c’è ed è utilissimo. Ma solo se utilizzato e utilizzato bene.
Dissipare i dubbi è sacrosanto, anche perché rischia di passare un messaggio sbagliato: chi più si lamenta, chi più alza la voce, più viene ascoltato e tutelato. Non deve essere così. La reazione moderata e sempre composta del Milan ai torti arbitrali è passata sottotraccia. Le parole di Commisso contro Juventus e arbitri hanno fatto clamore. Chiariamo, giustissimo che Commisso si sia lamentato, ma questo non deve generare una pilatesca legge della compensazione. In Fiorentina-Milan c’è stata? Il dubbio, oggi, sinceramente, viene.
Se passa questo concetto, apriamo pure le gabbie: via alle polemiche, alle reazioni scomposte, alle invettive in diretta tv. Vogliamo veramente tutto questo? Vogliamo incendiare di nuovo un clima che il VAR aveva rasserenato e disteso? La risposta per noi è ovvia. Ma ora parlino anche gli arbitri. Perché subire in silenzio non è più possibile. E nemmeno giusto. GUARDA LO SFOGO DI TIZIANO CRUDELI>>
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