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Ordine: “Milan? In società ci sono le prime crepe. Ecco il motivo”

Franco Ordine
Il giornalista Franco Ordine, attraverso le pagine de "Il Giornale", ha parlato della stuazione di difficoltà che sta vivendo il Milan

Salvatore Cantone

ULTIME NEWS MILAN - Franco Ordine, attraverso le pagine de Il Giornale, ha parlato dettagliatamente del momento difficile che sta attraversando il Milan: "Il Milan di un tempo, l’era Silvio Berlusconi, somigliava a un monolito, un blocco unico, con una catena di comando cortissima (Galliani ad, Braida ds, Ramaccioni team manager) e ben riconoscibile. È vero: non c’erano i social a quel tempo eppure qualche fuga di notizie c’è sempre stata, riparata alla maniera dei lombardi, guardando più alla sostanza che alla forma"

Il Milan di oggi è una curiosa piramide: in cima c’è Elliott, l’azionista, geograficamente lontano, subito sotto l’ad Ivan Gazidis che non parla bene l’italiano, da capo azienda si assenta dal dibattito tecnico e non rilascia dichiarazioni, quindi il presidente Paolo Scaroni il quale si occupa esclusivamente di stadio, infine restano Boban, Maldini e Massara, impegnati in prima linea a Milanello. Se sulle pareti di questa piramide cominciano a intravedersi le prime crepe, lo scenario, complicato da una crisi tecnica gravissima, diventa ancora più inquietante"

Un episodio ha dato conferma di scarsa coesione. Il figlio quattordicenne di Boban, Rafael, ha scritto su Instagram un giudizio di quelli che non si prestano a equivoci: 'Il Milan ha giocatori di qualità, il problema è Giampaolo'. Uscita spericolata ma trattasi pur sempre di un ragazzo. L’assenza di Zvone, sempre ieri a Milanello, che in altri tempi sarebbe passata quasi inosservata, è stata invece segnalata quasi come una conferma del dissenso nei confronti del tecnico, peraltro già emerso nelle pieghe di qualche pissi pissi bau bau. Naturale invece l’attacco venuto dall’ex ds Mirabelli che ha colto l’occasione di un’intervista a Telelombardia per sparare a zero sui campioni di ieri, Maldini e Boban, più Maldini forse che si rifiutò di lavorare con Fassone. Il Milan deve smettere di guardare al passato, essere stati grandi campioni non vuol dire garanzia di buoni dirigenti' la sua stoccata condivisa adesso da gran parte del tifo rossonero"

"Per fortuna, a cementare queste crepe hanno provveduto un paio di nomi eccellenti. Adriano Galliani ha espresso un endorsement nei confronti di Giampaolo ('è bravo e merita di restare'), Andry Shevchenko, ct dell’Ucraina, presente a San Siro per la sfida Champions, ha dato una mano ai sodali di una vita ('Maldini e Boban sono delle vere garanzie')". Intanto Giampaolo sia aggrappa a un giocatore in vista della sfida di Genova, continua a leggere >>>

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