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Qui Udinese, Fofana: “Avverto gli amici Kessie e Bakayoko: voglio tre punti”

Seko Fofana, centrocampista dell'Udinese (credits: GETTY Images)

Seko Fofana, centrocampista dell’Udinese, ha parlato ai microfoni de ‘La Gazzetta dello Sport’: le dichiarazioni del giocatore ivoriano

Daniele Triolo

Seko Fofana, 23enne centrocampista ivoriano dell’Udinese, ha rilasciato un’intervista ai microfoni de ‘La Gazzetta dello Sport’ a qualche ora dalla sfida della ‘Dacia Arena’ contro il Milan (clicca qui per le ultime sul match in tempo reale!). Queste le dichiarazioni più interessanti di Fofana:

Sul suo stile di vita: “A parte Londra, ho sempre vissuto in campagna, lì trovo la tranquillità, non mi piace stare in centro”.

Sui suoi primi passi in Friuli: “Ho imparato tanto da Luigi Delneri. Giuseppe Iachini non mi diede fiducia, lui sì. Mi ha aiutato a migliorarmi”.

Su come ama giocare: “Mezzala. Non importa se in un centrocampo a tre o a due, lì decide l’allenatore. Stiamo facendo bene, solo contro il Napoli è stato difficile”.

Sulla stagione che lo attende: “E’ l’anno della svolta. Sono ambizioso, ho obiettivi, sogno una grande carriera. Sto giocando come al primo anno, come ho fatto fino a quando non mi sono rotto il perone nel marzo 2017 contro la Juventus. È stato il momento più difficile a livello di calcio”.

Sulla sua infanzia: “Durissima, ma io avevo in testa solo il calcio e ce l’ho fatta. Sono nato a Parigi e lì vive la mia famiglia. Sono cresciuto con mia madre, i miei sono divisi. Alcuni amici sono finiti male e con le mie parole, senza aiuti economici, penso di aver salvato il mio più caro amico dalla droga. Un giorno vorrei fare qualcosa di benefico”.

Sul suo tifo per il PSG: “Sì, lo tifo ancora, amo Parigi anche se c’è troppo traffico, quando posso ci vado”.

Sulle sue prospettive future di carriera: “Le dico Manchester City. Ci sono stato e ce l’ho in testa. Un giorno vorrei giocare le coppe europee. Ho conosciuto Yaya Touré, il mio modello. Era un mito, ora è un amico”.

Sul momento della Nazionale della Costa d’Avorio: “Abbiamo cambiato tanto, siamo giovani, vogliamo il prossimo Mondiale e dobbiamo tornare protagonisti in coppa d’Africa. Da luglio c’è un nuovo tecnico, Kamara. Ripartiamo”.

Su Didier Drogba: “Non l’ho mai conosciuto, ma ha fatto tanto per il paese”.

Sull’Udinese 2018-2019: “Siamo più squadra, questo è cambiato rispetto allo scorso anno, e siamo più amici tra di noi fuori dal campo. Il ritiro in Austria è stato ottimo”.

Su chi frequenta tra i compagni: “Rodrigo de Paul e Molla Wague sono quelli con i quali lego di più”.

Sul suo stile di vita: “Vivo serenamente. Mi piace stare in famiglia. Il bimbo va alla scuola inglese, io vedo tanto calcio: inglese, spagnolo, Champions League. Ascolto musica: ho fatto la playlist per l’Udinese su Spotify. Gioco alla PlayStation: ho Lionel Messi, e qualche volta mi schiero”.

Sul Ramadan: “Sono musulmano praticante, ma quando devo giocare non lo faccio”.

Sugli amici Franck Kessié e Tiémoué Bakayoko: “Con Franck siamo sempre in contatto: lui è forte, anche fisicamente. Corre, fa gol. Contro Bakayoko ho giocato quando ero nel Lorient, in Francia e lui al Rennes. Entrambi sanno che mi devono portare le maglie. Purtroppo non si potranno fermare, ma io voglio andare presto a Milano a trovarli. Sarà una gara difficile, ma vogliamo tre punti”.

Sulla sua abilità di calciare: “Uso da sempre tutti e due i piedi, di più il destro, ma sa che a volte tiro meglio con il sinistro …”.

Sul giocatore che mi ammira in Serie A: “Tra i big, i soliti. Ma mi piace tanto Fabio Quagliarella”.

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