"Piero Chiambretti, uomo di spettacolo e tifoso del Torino, ha parlato della partita di questa sera a ‘San Siro’. Queste le dichiarazioni di Chiambretti a ‘La Gazzetta dello Sport’:
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Verso Milan-Torino, Chiambretti: “Confido in Belotti, Zaza … e Donnarumma”
Piero Chiambretti, uomo di spettacolo e tifoso del Torino, ha parlato della partita di questa sera a ‘San Siro’: le sue dichiarazioni
"Sulla gara di oggi: “Spero che continueremo questa scia di risultati positivi anche nella Scala del Calcio, dove il nostro Presidente Urbano Cairo incrocia il suo passato, quando tra le fila di Mediaset andava con il Cavaliere probabilmente a vedere il Milan vincente. Credo sia una partita da tripla: sono due squadre matte, con delle forti individualità, ma che ogni tanto vivono delle amnesie che hanno sorpreso e pesato in questa prima parte della stagione”.
"Su gioco e testa del Torino: “Questa sarà soprattutto la partita degli allenatori. Da una parte Gennaro Gattuso, che resiste eroicamente su quella panchina, dall’altra un uomo di cuore, che ogni tanto ci fa degli scherzi, come Walter Mazzarri, tecnico che stimo tantissimo, molto serio e con un gioco che non è quello del Real Madrid, ma che è comunque efficace”.
"Su chi punta per fare la differenza: “Spero moltissimo in Andrea Belotti e Simone Zaza, che ancora aspettiamo con ansia di vedere giocare bene. Poi mi auguro di assistere ad una grande gara della nostra difesa: tra Nicolas Nkoulou e Cristian Ansaldi non solo ho l’ambizione di non prenderle, ma magari potremmo anche darle. Il Milan ha in Jesús Suso un giocatore decisivo, perché può inventare da solo assist e gol e poi ha Gigio Donnarumma che può fare la parata del secolo, ma può anche essere in giornata ‘no’ e tornarci utile”.
"Sulle ambizioni di classifica del Torino: “Di colpo ci siamo trovati in alto e mai come quest’anno credo nella forza di questo Torino, che non ha ancora espresso tutto quello che può e quindi credo sia in grado di ambire all’Europa League. Questo è un torneo strano, è una chimera per tanti tifosi, ma che nel corso della stagione o si allontana, oppure richiede preliminari massacranti che poi condizionano tutta l’annata. Vedi l’Atalanta”.
"Sul discorso Scudetto: “Non si è mai aperto e lo sapevano fin dall’inizio anche le squadre che inseguono la Juventus e che dovranno limitarsi alla corsa per il secondo posto. Quanto al calcio italiano, non sono un esperto, ma un osservatore esterno e devo dire che guardando il nostro campionato mi diverto pochissimo. Sulla Nazionale mi rifaccio a quello che dicono le persone nell’ambiente, cioè che non è una grande squadra perché non ci sono grandi giocatori”.
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