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Pizzul: “San Siro come il Duomo. Chi butterebbe giù uno dei simboli di Milano?”

Bruno Pizzul (credits: GETTY Images)

Bruno Pizzul, ex telecronista sportivo per la 'Rai', si è dichiarato contro l'eventuale demolizione di San Siro: "I club cercano di aumentare gli introiti"

Daniele Triolo

"NEWS MILAN - Bruno Pizzul, ex telecronista sportivo per la 'Rai', ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni del quotidiano 'Tuttosport' oggi in edicola. Queste le dichiarazioni di Pizzul:

"Sulla possibile demolizione di 'San Siro': "Perdere 'San Siro' mi farebbe male. L'idea di buttarlo giù non mi è piaciuta fin dall'inizio. Quando cominciai a fare il mestiere di telecronista, grazie alla 'Rai', 'San Siro' era già lo stadio del calcio, stava diventando per molti la 'Scala' dove grandi campioni si esibivano".

"Sulla prima partita di Italia '90, Argentina-Camerun, commentata proprio da 'San Siro': "Indimenticabile quel giorno, per chiunque faccia questo lavoro. La prima di un Mondiale, in uno stadio costruito per il grande calcio, pieno, colorato, con tifo sano. Una grande festa in uno stadio che tutti ci invidiano ancora oggi. Ormai sono rimasti pochi impianti così e chi viene a Milano viene anche a visitare lo stadio: non può farne a meno".

"Sull'abbattimento di 'San Siro' e l'eventuale costruzione di un nuovo stadio a Milano: "Io farei di tutto per farlo restare lì. Stiamo parlando di un monumento, di uno stadio nato per il calcio dove si vede benissimo la partita. Non sono nostalgico di un calcio che non c'è più, ma mi sorprende sentire parlare di stadi funzionali, costruiti per le famiglie, per l'aggregazione. È un modo per aumentare gli introiti. Perché non c'è bisogno di un centro commerciale per creare aggregazione, c'è la partita. Forse bisognerebbe aumentare lo spettacolo in campo".

"Ancora sull'eventuale demolizione: "Il fatto che ci sia un movimento forte contro la demolizione mi fa ben sperare. C'è paura di una nuova colata di cemento sulla città, di perdere del verde e magari anche l'area dell'Ippodromo, che viene sempre messa in discussione. Credo che chi abita a Milano, chi vive la città tutti i giorni, abbia più di un dubbio su questo progetto ...".

"Sul paragone tra 'San Siro' e il Duomo di Milano: "Se vogliamo giocare con il sacro e con il profano, sicuramente sì. In fondo, anche nel calcio c'è sempre stato qualcosa di mistico, una certa sacralità che va rispettata. Chi butterebbe giù uno dei simboli di Milano?".

"Sull'eventualità di utilizzare 'San Siro' come stadio per la Nazionale: "Potrebbe essere, sarebbe una bella idea ma non credo che Roma sarebbe d'accordo a rinunciare alla sua centralità. Comunque si potrebbe pensare di costruire il nuovo stadio come è già stato detto in un'altra area, da riqualificare lasciando intatta la storia".

"Sulle proprietà dei due club, Milan e Inter: "Di sicuro le due proprietà di oggi non aiutano. Mancano giocatori bandiera come mancano Presidenti bandiera. C'è una certa disaffezione a certi valori, ai ricordi. Con Massimo Moratti e Silvio Berlusconi credo che non sarebbe successo. Non si sarebbe mai messa in discussione l'esistenza di 'San Siro'. Credo che avrebbero avuto buon senso e cercato altre soluzioni, perché c'è in gioco l'identità, la storia di una città e di due squadre che rappresentano il mondo ...". Questo, invece, il parere dell'ex rossonero Filippo Galli sulla questione: continua a leggere >>>

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