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Milan-Sassuolo è anche Gattuso contro De Zerbi: panchine ruggenti

Gennaro Gattuso, allenatore del Milan (credits: GETTY images)

Gennaro Gattuso e Roberto De Zerbi sono i due allenatori più giovani della Serie A: ne hanno passate tante, ma imponendo sempre il loro metodo

Daniele Triolo

"‘La Gazzetta dello Sport’ oggi in edicola, presentando Milan-Sassuolo, sfida valevole per la 26^ giornata di Serie A ed in programma domani alle ore 18:00 a ‘San Siro’, ha messo a confronto i due tecnici, Gennaro Gattuso e Roberto De Zerbi, che con i loro 41 e 39 anni sono i più giovani dell’intero torneo.

"Gattuso e De Zerbi, infatti, hanno in comune molte cose: il milanista ha già allenato giovani e grandi, in Italia ed in Europa, in Svizzera ed a Creta; il neroverde ha già scalato tante tappe, dalla Serie D con il Darfo Boario, alla Lega Pro con il Foggia, fino alla massima serie con Palermo, Benevento e lo stesso Sassuolo.

"Entrambi, poi, partiti dal basso, hanno in comune le esperienze ‘formative’, con Maurizio Zamparini, con tanto di esoneri (Gattuso dopo 8 partite in rosanero, De Zerbi dopo 13). Si sono ritrovati nei playoff di Lega Pro, Foggia-Pisa, dove vinse l’attuale allenatore rossonero; quindi nel dicembre 2017, nel 2-2 tra Benevento e Milan. Infine, al ‘Mapei Stadium’ a settembre 2018, nel 4-1 del Milan di Gattuso sul Sassuolo di De Zerbi.

"Li accomuna anche il passato rossonero da calciatore: Gattuso, con il Diavolo, è diventato un grande giocatore e ha vinto tutto; De Zerbi, nel Milan, ci è cresciuto, senza mai debuttare però, e si è affermato come fantasista di talento in altre piazze. In questo Milan-Sassuolo, punteranno a superarsi a vicenda per conseguire i rispettivi obiettivi: il milanista vuole alimentare il proprio sogno Champions League; il neroverde vuole riavvicinare la zona Europa League.

"Renzo Ulivieri, Presidente dell’Associazione Italiana Calciatori, di loro ha detto: “Hanno avuto storie diverse da calciatori. Ma la carriera precedente dopo tre domeniche in Serie A non conta più: o hai idee e capacità o non le hai. Rino era già abituato a un lavoro di fatica, De Zerbi giocava di fantasia ed è più difficile che diventi allenatore uno che in campo aveva quelle caratteristiche lì. Ma anche lui si è calato benissimo nel ruolo. Per entrambi questa è solo una tappa fondamentale di una carriera luminosa e duratura”.

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