Un pareggio, d’altra parte, favorirebbe le concorrenti dirette, nonostante Fiorentina e Lazio abbiano perso terreno nell’ultimo turno. E proprio la Lazio sarà la prossima avversaria del Milan, domenica sera a San Siro: una settimana cruciale per le ambizioni europee dei rossoneri.
Come si è arrivati a questo punto?
—Nonostante la rosa di qualità, il Milan si trova in una situazione complicata. Come sottolinea Vernazza, la squadra è composta da giocatori di livello, ma gli allenatori non sono riusciti a trovare la giusta formula. Né Paulo Fonseca né Sergio Conceiçao hanno saputo dare un’identità chiara alla squadra.
“Conceiçao ha vinto la Supercoppa italiana ed è entrato nelle semifinali di Coppa Italia, ma ha perso a Zagabria contro la Dinamo e a Rotterdam contro il Feyenoord, ed è uscito dalla Champions. Fonseca, se non altro, aveva regalato la grande notte di Madrid, la vittoria al Bernabeu contro il Real. Una bellissima illusione ottica, con il senno di poi.”
Uno dei nodi principali è il rapporto con Rafa Leao, considerato uno dei giocatori più talentuosi della rosa, ma spesso al centro di polemiche per il suo rendimento altalenante. Fonseca aveva avuto contrasti con lui, mentre con Conceiçao sembra esserci una distanza crescente. La sostituzione all’intervallo nella sconfitta contro il Torino è l’ultimo segnale di questa frattura.
“Il Milan avrebbe dovuto cambiare Leao, tirare fuori il fuoriclasse che è in lui. È successo il contrario: Leao ha attirato il Milan nel limbo dell’indeterminatezza.”
Un progetto senza identità
—Uno dei principali problemi di Conceiçao, secondo Vernazza, è l’opacità del progetto tattico. L’arrivo di Joao Felix ha complicato ulteriormente la costruzione di un’identità chiara, influenzando negativamente anche giocatori come Reijnders e Pulisic, costretti a modificare il loro raggio d’azione e a convivere con nuovi equilibri.
“Pulisic percepisce Joao Felix come un competitore, come uno che frequenta le stesse zolle e tende a fargli ombra.”
Conceiçao alla prova del fuoco
—Conceiçao ha alternato formazioni e moduli senza riuscire a trovare una stabilità tattica, mentre la difesa a quattro sembra essere l’unica certezza. Tuttavia, anche l’aspetto motivazionale sembra non funzionare come dovrebbe: la squadra sembra non rispondere più con la stessa intensità alle sue sollecitazioni. Un episodio eloquente si è verificato durante la sconfitta contro il Torino, quando il tecnico portoghese, in preda alla frustrazione, allargava le braccia a bordocampo, un gesto che ha suscitato più di un interrogativo.
“Neppure l’aspetto motivazionale sembra funzionare. Conceiçao è il Conte del Portogallo, si diceva, ma la spinta caratteriale sembra intermittente e con tendenza al ribasso, come se la squadra non rispondesse più alle sue strigliate verbali.”
Conceiçao, che ha firmato un contratto fino a giugno, è consapevole di trovarsi di fronte a una settimana fondamentale per la sua carriera al Milan. La qualificazione alla Champions League sembra l’unica via per garantirsi una permanenza sulla panchina rossonera, ma il rischio di una stagione fallimentare è concreto.
Un futuro appeso a due partite cruciali
—L’eventuale successo in Coppa Italia potrebbe non bastare per salvare il posto di Conceiçao, come dimostra l’esempio di Simone Inzaghi, che nel 2021-22 aveva vinto il double in Coppa Italia e Supercoppa ma si era comunque trovato sotto esame per le critiche sulla gestione del campionato e la mancata vittoria dello scudetto. La situazione di Conceiçao, però, è diversa: seppur con qualche trofeo in bacheca, il suo Milan non sembra avere una direzione chiara.
“L’Europa che più conta e meglio paga è la frontiera del rinnovo contrattuale di Conceiçao. L’orizzonte corto del legame, 30 giugno 2025, concede al Milan una notevole libertà di manovra.”
La dirigenza rossonera, dunque, si trova a un bivio. Le prossime partite contro Bologna e Lazio rappresentano una vera e propria sfida per il futuro di Conceiçao e per la corsa alla Champions. Se il Milan dovesse uscire sconfitto da entrambi gli incontri, la sua permanenza sulla panchina del Diavolo potrebbe essere seriamente messa in discussione. Il Milan non può permettersi di sbagliare ancora e rischiare di gettare al vento un’intera stagione. LEGGI ANCHE: Ibrahimovic: "Il Milan è la stella, sono qui per lui grazie a Cardinale"
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