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Milan, il ritorno di Ibrahimovic è un rebus: potrebbe slittare ancora

Zlatan Ibrahimovic AC Milan
Zlatan Ibrahimovic, attaccante del Milan, potrebbe non rientrare in campo il 14 febbraio, giorno della sfida Champions contro il Tottenham

Daniele Triolo

'La Gazzetta dello Sport' oggi in edicola ha dedicato un approfondimento a Zlatan Ibrahimovic, attaccante del Milan, che non è partito ieri con il gruppo rossonero alla volta di Lecce per una lunga trasferta che, dal Salento, porterà poi mister Stefano Pioli ed i suoi ragazzi direttamente a Riyad (Arabia Saudita), per disputare la finale di Supercoppa Italiana contro l'Inter.

Ibrahimovic, ha evidenziato la 'rosea', potrebbe anche salire su un aereo privato e raggiungere l'Arabia Saudita a ridosso della sfida di mercoledì. Sarebbe davvero un gesto da Ibra, da vero leader che, anche nei momenti più delicati, vuole comunque essere vicino alla squadra anche se non gioca. La certezza, però, è che, nel frattempo, rimarrà ad allenarsi duramente a Milanello.

Milan, si allontana il rientro in campo di Ibrahimovic

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Anche perché, secondo il quotidiano sportivo nazionale, non giungono buone notizie sul suo rientro in campo. Zlatan sarebbe dovuto tornare in campo a inizio 2023. Quindi, il suo ritorno è stato prima posticipato a fine gennaio, poi al derby Inter-Milan del 5 febbraio. Infine, l'ultimo appuntamento fissato era per Milan-Tottenham di Champions League, gara di andata degli ottavi di finale in programma il prossimo 14 febbraio.

A quanto pare, però, potrebbe servire un ulteriore rinvio. E difficilmente si riesce a stabilire di quanto ancora. Ibrahimovic sta lavorando senza sosta. Lo ha fatto a Miami, dove la vita in spiaggia era divisa tra il relax sotto l'ombrellone e una faticosa attività di potenziamento muscolare. Lo ha fatto e lo fa nel centro sportivo del Milan a Milanello. Ibrahimovic, anche a 41 anni, non vuole arrendersi.

Le sue motivazioni sono sempre le stesse. Il problema è che il ginocchio sinistro, operato nello scorso mese di maggio, lo costringe a rallentare. Quando Ibra cerca di forzare per testarne la completa stabilità, torna il dolore. Zlatan ha giocato praticamente un anno fa, il 17 gennaio 2022, la sua ultima partita da titolare nel Milan e la settimana prima, sul campo del Venezia, aveva segnato il suo ultimo gol in Serie A.

Mesi finali da uomo degli ultimi minuti. Poi il ritiro?

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Da allora, ha partecipato soltanto a qualche finale di gara. Quanto è bastato, però, per incidere sulla rimonta Scudetto. Come in occasione dell'assist per Sandro Tonali in Lazio-Milan 1-2. Per 'La Gazzetta dello Sport', nei mesi che condurranno il Milan al finale di questa stagione, Ibra potrà ritagliarsi un ruolo simile. Ovvero quello della risorsa di lusso da spendere a partita in corso. L'uomo, magari, dei minuti finali.

La 'rosea' ne parla come di un cambio per Olivier Giroud e di un maestro che indicherà la strada a Marko Lazetic. D'altronde, Zlatan resta il solito leader nello spogliatoio e un uomo immagine che ha pochi rivali. Ma, al momento, si tratta anche di un attaccante sul viale del tramonto che fa i conti con il proprio futuro. Perché Ibrahimovic, per il Milan, vuole pesare e non essere un peso.

Quando ha deciso di continuare con i rossoneri, lo ha fatto perché sentiva di essere utile alla causa come centravanti, non come icona e basta. Ibrahimovic, ha concluso il quotidiano sportivo nazionale, si era meritato il rinnovo con il Milan, nel luglio 2022, con un compenso ridimensionato, per i numeri più che per le parole. In estate la situazione si riproporrà e, allo stato attuale delle cose, prevedere per lui un nuovo contratto è difficileMercato Milan, il Diavolo irrompe su un forte centrocampista >>>

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