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Genoa-Milan, Eranio: “I rossoneri sono da Champions”

Stefano Eranio, ex centrocampista dell'AC Milan (credits: GETTY Images)

Stefano Eranio, ex giocatore di Milan e Genoa, intervistato dalla "Gazzetta dello Sport" ha parlato della partita di stasera

Salvatore Cantone

GENOA-MILAN - Stefano Eranio, ex calciatore di Milan e Genoa, ha rilasciato un'intervista alla Gazzetta dello Sport sulla gara di questa sera: "La mancanza di risultati ha abbassato l’autostima di un gruppo giovane come quello del Milan e sgretolato le certezze di chi era partito molto bene, vedi il Genoa. Stasera servirà il coraggio che non si è visto nelle ultime uscite".

Andreazzoli e Giampaolo si giocano molto più dei tre punti...

«E mi spiace che si trovino in questa situazione, perché li stimo e continuo a pensare che siano gli allenatori giusti per i club che li hanno scelti. Preziosi mi ha sorpreso, non pensavo confermasse Andreazzoli dopo la brutta sconfitta con la Lazio, ma l’esperienza insegna: nel calcio ci vuole pazienza».

Il Milan sta facendo lo stesso con Giampaolo. È un atteggiamento che pagherà?

«Marco era e resta il profilo più adatto al progetto della società: se vuoi far crescere i giovani attraverso il bel gioco, lui e Gasperini sono i migliori».

In che cosa ha sbagliato in questi primi mesi di lavoro?

«Il fatto di non aver individuato subito un modulo adatto ai giocatori ha inciso: Giampaolo si è trovato sempre a rincorrere. Ha ragione quando dice che gli serve tempo, i bilanci si fanno a fine stagione, ma in certe piazze il tempo è relativo: il Milan non può permettersi di perdere 4 partite di fila».

La rosa è sopravvalutata?

«No, il Milan è una buona squadra che può lottare per il quarto posto e giocarsela con Roma, Lazio e Atalanta come nella stagione passata. E i rinforzi arrivati dal mercato hanno alzato la qualità: Hernandez è un ottimo terzino e gli altri, da Leao a Bennacer sono tutti elementi di qualità».

Cosa succede a Piatek?

«Gioca col freno a mano tirato perché soffre il fatto di non segnare su azione. Con Giampaolo non è molto nel vivo del gioco, ma non vedo grandi differenze con l’anno scorso, se non nella sostanza: Piatek toccava pochissimi palloni ma li trasformava quasi tutti in gol. Il problema del Milan semmai è generale: gli attaccanti riempiono poco l’area di rigore, così si fa troppa fatica». Intanto Giampaolo ha un grande ballottaggio da risolvere per la gara di questa sera, continua a leggere >>>

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