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Conti, talenti e Champions: così il modello Gazidis ha fatto ricco l’Arsenal

Ivan Gazidis, amministratore delegato AC Milan(credits: acmilan.com)

Dal 2009 al 2018 Ivan Gazidis ha reso ricco l'Arsenal grazie ai conti in regola, lievitando le entrate dagli sponsor e con altissime plusvalenze

Alessio Roccio

ULTIME MILAN - Dal 2013 al 2018 l'Arsenal ha effettuato le 4 operazioni di mercato più onerose della sua storia: Ozil nel 2013 per 47 milioni, Sanchez nel 2014 per 42.5 milioni, Lacazette nel 2017 per 53 milioni e Aubameyang nel gennaio 2018 per 64 milioni. Cifre spaventose che se confrontate alle parole pronunciate da Ivan Gazidis ieri alla Gazzetta dello Sport stridono e sanno di controsenso.

Eppure tutti questi top player sono stati acquistati sotto la guida del dirigente di origini sudafricane, da quando nel 2009 è stato nominato CEO dei Gunners dal proprietario americano Stan Kroenke. Logicamente prima di poter arrivare a spendere simili cifre, Gazidis ha avuto un grosso lavoro da fare. Dapprima ha ceduto diversi giocatori, registrando ottime plusvalenze e acquistando calciatori alla cifra massima di 20 milioni.

Poi ha intavolato - vincendo - importanti trattative con i main sponsor, aumentando esponenzialmente i ricavi. Coincidenza vuole che due dei più grossi sponsor del Milan siano gli stessi dell'Arsenal: Fly Emirates e Puma. Da questi Gazidis dovrà cercare di ricavarne il più alto prezzo possibile. Il confronto dei ricavi coi Gunners in questo momento è impietoso: l'Arsenal guadagna attualmente 40 milioni l'anno da Puma, mentre il Milan 15.

I conti a posto e le qualificazioni in Champions (8 volte negli ultimi 10 anni) frequenti, hanno permesso agli inglesi di entrare tra le 10 squadre top per fatturato, passando da 263.9 milioni del 2008 ai 439.2 del 2018. L'Arsenal ha così potuto investire tanto nei giocatori e nel mercato, sempre all'insegna del Fair Play Finanziario: quello che Gazidis vorrebbe fare ora con il Milan.

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