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Niang, un patrimonio da ritrovare

M'baye Niang, attaccante del Milan (credits: GETTY Images)

Il numero 11 rossonero da diverse partite non incide più come a inizio campionato. L’involuzione di Niang è inspiegabile ma Montella lo aspetta con pazienza

Redazione

Tutti i tifosi rossoneri si chiedono che fine abbia fatto Mbaye Niang. Da un mese circa a questa parte si sono perse le tracce dell’attaccante francese che seppur risulta in distinta scompare poi in campo. Non è una dichiarazione tratta da “chi l’ha visto” ma una considerazione dei tanti supporters milanisti che nelle ultime gare hanno scritto al primo posto nella lista degli imputati con pessime prestazioni proprio il numero 11 rossonero. Una involuzione inspiegabile quella di Niang, partito benissimo ad inizio campionato per poi calare fino alla sosta natalizia tant’è che tutto ciò gli è costato la panchina per tutta la partita nella finale di Super Coppa italiana vinta contro la Juve.

Alla ripresa del campionato, nonostante le ferie e il riposo (?), nulla sembra essere cambiato e perciò gli interrogativi aumentano nella testa del tifo rossonero e si concentrano soprattutto sulla mancanza di volontà del giocatore. Le critiche mosse all’attaccante esterno milanista sono aumentate dopo i 2 clamorosi errori dal dischetto consecutivi contro Crotone e Roma (in quest’ultimo caso decisivo). Ma qui la questione non è tanto sui rigori sbagliati da Niang quanto sulle prestazioni e sulla mentalità.

Le qualità del giocatore sono indiscutibili, in particolar modo con una falcata e un tocco di palla micidiali che si perdono però nella assenza di determinazione o forse di lucidità negli ultimi metri. Seppur in fase difensiva Niang dia il suo importante contributo, è innegabile che la mancanza di finalizzazione ed alcuni errori in passaggi fondamentali risultano troppo pesanti per un atleta importantissimo per il gioco di Montella.

Lo stesso allenatore rossonero nutre molta stima nei suoi confronti e dopo la gara contro il Cagliari, commentando il gol di Bacca, ha affermato che “dopo Bacca ora aspetto Niang. Sarò un visionario ma lo vedo migliorato”. Insomma, per il proprio bene ed anche per quello del Milan, Niang deve assolutamente ritrovare se stesso al più presto. 

Antonio Gatto

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