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Stella Rossa-Milan, Simic: “Vi descrivo la squadra di Stankovic” | News

Dario Simic, ex difensore del Milan (GETTY Images)

Dario Simic, ex giocatore rossonero, ha parlato alla Gazzetta dello Sport di Stella Rossa-Milan, gara che si giocherà questa sera a Belgrado

Salvatore Cantone

Stella Rossa-Milan, le parole di Simic

Dario Simic, ex giocatore rossonero, ha concesso un'intervista ai microfoni della Gazzetta dello Sport. Simic ha ovviamente parlato di Stella Rossa-Milan, gara che si giocherà questa sera al Marakana di Belgrado.

Simic, ci parli della Stella Rossa.

“È una squadra esperta e tosta che sta facendo abbastanza bene in Europa. Giocano sul risultato, non hanno grandi fenomeni, ma sono pericolosi, sempre attenti. Non è la Stella Rossa che affrontò Sacchi o quella che vinse la Champions”.

Il giocatore più forte?

“Degenek, il difensore centrale, ma anche Falcinelli sta facendo bene. Comunque il Milan avrà il vantaggio del Marakana senza pubblico. Io giocai le due partite del preliminare di Champions del 2006 e non furono partite facili, specie quella qui a Belgrado, proprio per l’ambiente. Allora era estate, venivamo da soli 7 giorni di preparazione”.

Il Milan è favorito?

“Sì, certo: 70 per cento contro 30 per cento, non bisogna scappare dalle responsabilità. Anche se la Stella Rossa ha un po’ cambiato filosofia, non puntano più sui giovani da lanciare, attraversano una fase in cui puntano su calciatori già formati. Secondo me nel 2006 erano più forti”.

Ibrahimovic?

“Un fenomeno per qualunque squadra, anche se alla fine nel calcio è importante come gioca tutta la squadra. Sono felicissimo perché Stefano Pioli e Paolo Maldini sono riusciti a riportare il Milan a livelli competitivi. Possiamo di nuovo sognare. Paolo è un simbolo del Milan, suo padre ha alzato al cielo la prima Coppa dei Campioni quasi sessant’anni fa. Sono cose che pesano. Paolo è stato un capitano e un campionissimo della squadra, oggi è diventato il direttore tecnico del club. Aveva soltanto bisogno di un periodo per imparare e lo ha fatto con Leonardo e con Boban. È un valore aggiunto che gli altri non hanno. Gode del grande amore dei tifosi e protegge la squadra in tutti i modi".

Che cosa pensa dell’ingaggio di Mandzukic, croato come lei?

“È stata una scelta logica. Ha 34 anni, è vero, ma è integro, non ha mai subito gravi infortuni. Deve soltanto recuperare la miglior forma, può giocare ancora ad alti livelli per qualche stagione”.

Il Milan può vincere lo scudetto?

“All’inizio nessuno ci pensava, ma la squadra gioca bene da un anno e mezzo, la classifica è importante e allora perché no? L’Inter ha grandi giocatori, ma il Milan non è da meno: Donnarumma, Kessie, Hernandez, Ibra... Possiamo sognare".

Chi vincerà il derby di domenica?

“Il derby è sempre una partita aperta, che può andare in tutte le direzioni. Sono ottimista, perché si comincia a vedere il Milan che tutti noi milanisti volevamo vedere".

Lei è stato un difensore. Chi le piace tra i difensori di questo Milan?

“Romagnoli e Kjaer sono bravissimi e in più dico attenzione a Kalulu, che può ricoprire tutti i ruoli della difesa".

L'ha scoperto lei?

“L’ho seguito come altri scout. Noi lavoriamo di squadra con Moncada, per Paolo e Massara".

Tomori?

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