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Prof. Brozzi (Milan): “Allenarsi oggi è un’ipotesi azzardata”

Casa Milan, sede di AC Milan | AC Milan News (Getty Images)

Il Prof. Mario Brozzi, medico dello sport attualmente responsabile sanitario del Milan, è intervenuto nel programma "Gli Inascoltabili" in onda su NSL Radio e tv

Alessio Roccio

NEWS MILAN - Il Prof. Mario Brozzi, medico dello sport attualmente responsabile sanitario del Milan, è intervenuto nel programma "Gli Inascoltabili" in onda su NSL Radio e tv, per commentare l'emergenza coronavirus e il conseguente blocco del campionato di calcio di seguito le sue dichiarazioni:

“Siamo ancora nella fase 1, ieri altri 600 morti di cui 235 soltanto in Lombardia dove sono io. Cominciano alcuni trend positivi quello più indicativo è la diminuzione delle unità di terapia intensiva impiegate. Gli indici sono buoni ma parlare di una fase 2 mi sembra molto prematuro per il mondo normale figurarsi per il mondo del calcio che vuole riprendere l'attività".

"Noi pensavamo che da questa pandemia ne saremmo usciti diversi. Molto più attenti a quelli a quelli che sono i valori umani quindi mettendo da parte il dio denaro e mettendo sul podio la salute dei cittadini e il loro benessere ma poi ci ritroviamo agli stessi criteri: il calcio deve ripartire perché gli interessi sono tali e tanti che questa macchina del danaro diventa rischioso per tutti quanti. Questo a prescindere poi dalle condizioni o meno che ci sono di poter garantire l sicurezza degli operatori di settore. Tenendo conto che ancora le conoscenze su questo virus non sono state completamente sviscerate ma soprattutto la cosa più importante che ad oggi non esiste una terapia certa che funziona e che possa garantire la guarigioni di tutti quelli che si ammalano. Credo che il primo criterio che si debba seguire sia allestire dei protocolli sanitari capaci di curare il malato a casa il paziente. Una volta che ci sono le cure anche questa diventa una malattia come tante altre".

"Portare ad allenarsi una squadra di calcio di serie A significa spostare ogni giorno un centinaio di persone. Garantire oggi la sicurezza, l'incolumità a cento persone oggi in Lombardia mi sembra una ricerca abbastanza azzardata. Chiaramente non vedo come il medico possa garantire l'ingresso e l'uscita e l'ingresso il giorno garantendo per tutti che non ci sia possibile una contaminazione. Allora in queste situazioni mobilizzare centinaia di persone in una regione che ancora in fase 1 dove i morti sono 6 o 7 volte rispetto allo scorso anno mi sembra fantascienza. Mi sembra come dire: i soldi sono più importanti di tutto, torniamo a guadagnare perché dobbiamo campare". Questa, invece, la nostra ESCLUSIVA a Giancarlo Camolese>>>

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