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INTERVISTE

Milan, Sacchi: “A Pioli auguro di prendermi alla svelta”

Milan, Sacchi: 'A Pioli auguro di prendermi alla svelta'
Arrigo Sacchi, ex allenatore del Milan, ha parlato dei rossoneri e di Stefano Pioli. Ecco le dichiarazioni a la Gazzetta

Emiliano Guadagnoli

Arrigo Sacchi, ex allenatore del Milan, ha parlato dei rossoneri e di Stefano Pioli. Ecco le dichiarazioni rilasciate a La Gazzetta dello Sport.

Su Pioli alla ricerca delle sue vittorie: "Gli auguro di prendermi alla svelta, vorrebbe dire che il Milan sta facendo grandi cose".

Sul Milan di Salerno: "Mi sembra una buona ripresa di campionato per loro. Non era una partita facile, perché la sosta per il Mondiale ha indubbiamente favorito le “piccole”. Il Milan sbaglia soltanto quando si allunga: sono convinto che, se la squadra rimarrà compatta, farà bene. I modelli che deve avere sono chiari: l’Ajax di Michels, il Milan di fine anni Ottanta, il Barcellona di Guardiola. Squadre che si muovevano molto senza palla, che giocavano “da collettivo”. Undici uomini sempre in posizione attiva: questo è il Vangelo del calcio contemporaneo".

Su cosa pensa di Pioli: "Sì, Stefano è molto bravo. Lo ha dimostrato anche quando, dopo la sconfitta in amichevole contro il Psv, ha tenuto la squadra a rapporto e non ha concesso il giorno di riposo. Certe sconfitte sono avvisi importanti da cogliere. Lui lo ha fatto. I giocatori devono capire bene la strada da percorrere".

Su come insegnare ai calciatori: "Con la persuasione, cioè cercando di convincerli. Oppure con la percussione, e cioè mettendoli fuori se non fanno quello che devono fare. Alla base di una grande squadra ci sono tre regole: le forti motivazioni, che ovviamente non permettono certi cali di tensione; lo spirito di gruppo; il gioco".

Se il campionato è riaperto: "Assolutamente sì. Il Napoli non era il solito Napoli, adesso deve ritrovare quella compattezza e quei meccanismi che lo hanno portato in vetta prima della sosta".

Se il Milan può vincere lo Scudetto: "Se gioca da collettivo, sì. E credo che possa diventare competitivo anche in Europa".

Sull'Europa e il Milan: "No, non è presto. L’importante è che i rossoneri giochino secondo gli standard abituali della Champions, e quindi: pressing, palla rasoterra, passaggi corti, attacchi degli spazi, verticalizzazioni. Questo è nelle corde della squadra di Pioli, lo ha già fatto e può ripetersi".

Su un calciatore che sta crescendo: "Direi Tonali. E’ bravo, mi sembra un ragazzo intelligente. Ha faticato ad ambientarsi, ma adesso gioca con sicurezza e fa cose notevoli. L’importante, quando si hanno a disposizione tanti giovani, è tenerli sempre sul pezzo, fare in modo che non abbiano distrazioni, che non si sentano mai arrivati, che non avvertano la sindrome da successo. Ma Pioli ha dimostrato di saper gestire alla grande il gruppo, e in questo è aiutato da Maldini e da Massara. La voce della società è ben presente nello spogliatoio".

Su una qualità che può fare la differenza: "L’umiltà, che è figlia dell’intelligenza. Se sei umile, ha voglia di imparare e, di conseguenza, di migliorare". Milan rinnovo Leao, due soluzioni al vaglio: la situazione >>>

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