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Lapo Nava: “Milan, Maignan e gli incubi sull’esordio: vi racconto tutto”

Lapo Nava AC Milan allenamento Milanello
Lapo Nava, portiere del Milan, ha rilasciato una lunga ed interessante intervista sul suo presente in rossonero e non solo. Ecco le sue parole
Fabio Barera Redattore 

Lapo Nava, portiere del Milan, ha rilasciato una lunga ed interessante intervista ai microfoni di 'Milan TV', nel corso dell'ultima puntata del format 'Homegrown', che aveva visto protagonista in precedenza Jan-Carlo Simic. Tantissimi i temi toccati dall'estremo difensore rossonero, dal suo rapporto con il padre Stefano, fino a quello con Mike Maignan, passando per il suo tifo. Ecco, dunque, tutte le sue parole.

Lapo Nava: "Sono sempre stato un tifoso del Milan e lo sono tutt'ora"

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Che effetto ha fatto tornare nei luoghi di infanzia insieme al padre? "Grande emozione, perché non ci tornavo da parecchio. Adesso vedere che hanno fatto alcuni cambiamenti, hanno migliorato un po' il campo, mi fa molto piacere".


Sulla passione per il calcio: "In casa nostra c'è sempre stata la passione per il calcio. Avendo papà che ha sempre giocato a calcio, ha avuto diverse esperienze in diverse squadre in Italia, diciamo che la passione c'è sempre stata e si sente molto forte a casa nostra. Poi vabbè lui non ci ha mai imposto di giocare a calcio, per forza giocavamo col pallone, ma voleva solo che andassimo bene a scuola e che ci tenessimo un pochino in forma. Poi la passione si trasmette anche vedendo i quadri a casa, il Milan in TV, quindi la passione si è trasmessa ed ho cominciato a giocare a calcio anche io e da lì non mi sono mai fermato".

Sul tifo per il Milan: "Io sono sempre stato un tifoso del Milan, lo sono tutt'ora. Per me il Milan è veramente la squadra che amo e tifo fin da quando ero un bambino. Prima di arrivare al Milan ho fatto però una serie di esperienze in una squadra di Milano e alla Pro Sesto, poi ovviante sono stato chiamato dal Milan ed il cuore ha deciso che per forza dovevo venire qui a giocare".

Milan, Lapo Nava: "Maignan è un punto di riferimento"

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Su come lo ha condizionato il padre: "Non mi ha mai condizionato perché le scelte le ho sempre fatte io. Però ovviamente lui, avendo già vissuto quest'esperienza, avendo già vissuto nel mondo del calcio, mi ha aiutato a fare le scelte giuste, però la scelta finale è sempre spettata a me. Ovviamente ascolto i suoi suggerimenti, però l'ultima scelta è sempre mia personale perché sono io che faccio questo lavoro e sono io che sto inseguendo questo mio sogno".

Sulla scelta di diventare portiere: "E' una storia molto divertente perché ero piccolino, giocavamo ancora a 5, e nella mia squadra mancava il portiere, quindi ogni tanto facevamo a turno. Toccava a me e abbiamo vinto 10 a 1. Ho subito il gol sotto le gambe, però da lì ho capito che mi piaceva molto e che sono molte le responsabilità che ti porti addosso, ed è una cosa che a me piace, mi stimola e mi fa venir voglia di dare sempre di più per migliorare".

Sui propri idoli: "Non ho mai avuto un portiere al quale mi sono ispirato. Ovviamente ora che mi alleno tutti i giorni con Mike (Maignan ndr) è un punto di riferimento perché in questo momento per me è uno dei portieri più forti del mondo, ed è bellissimo allenarsi con una figura che ti aiuta, ti insegna e ti da consigli tutti i giorni e ci tiene a te per farti migliorare. Quindi in questo momento per me è Mike il portiere al quale mi ispiro".

Milan, Lapo Nava parla del rapporto con Mike Maignan

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Su Milanello: "La prima volta che sono venuto ad allenarmi qui, al Vismara, avevo 8 anni e facevo un percorso di crescita e mi tenevano sotto occhio. Poi ho fatto le mie esperienze e son tornato a 13 anni a giocare finalmente ed ufficialmente per il Milan".

Su Gigi Ragno: "Gigi è stato per me davvero una figura molto importante, perché l'ho avuto quando ero piccolo,  l'ho avuto quando avevo 15-16 anni e l'ho ritrovato adesso in prima squadra. Mi ha fatto crescere molto perché mi ha dato valori e mi ha fatto capire come devo interpretare ogni cosa per poter fare sempre meglio. Quindi a Gigi gli voglio veramente tanto bene. Lo ringrazio veramente tanto per quello che ha fatto per me".

Su Mike Maignan: "Avere una figura come Mike è molto stimolante. Io e Mike abbiamo un rapporto un po' diverso rispetto agli altri portieri, perché io parlo francese e quindi riusciamo a capirci meglio. Diciamo che mi ha preso sotto la sua ala e mi ha dato molto consigli sia a livello tecnico che tattico, che delle visioni di gioco che non avevo prima e che sto provando ad integrare nel mio percorso, ma soprattutto a livello mentale. Mike è una personalità molto tosta, nel modo giusto, e quindi ringrazio anche lui per quello che mi sta insegnando tutti i giorni. Sono contento di essere qui in prima squadra, ma ovviamente voglio crescere ancora di più ed ambire ad essere titolare".

"Entrare a San Siro come giocatore è un'altra cosa"

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Sull'investitura del padre Stefano: "Si lo è, ma è soprattutto è una fortuna perché avere una persona che ha già vissuto questo percorso e questa passione mi trasmette dei valori che provo a mettere tutti i giorni in quello che faccio. Mi reputo fortunato di avere una persona al mio fianco che mi ha aiutato parecchio nelle scelte che ho fatto e nei parecchi momenti difficili di questo percorso".

Sulla prima convocazione con il Milan: "Ricordi bellissimi. Essendo sempre stato un tifoso del Milan entrare a San Siro come giocatore è tutta un'altra cosa. Una cosa veramente incredibile: ricordo ancora le sensazioni che ho provato. Ero un po' teso, spaventato, avevo un po' di pressione addosso perché dovevo comportarmi bene, però son contento, non poteva andare meglio di così. Quando entri dentro il corridoio prima di salire le scale per andare al campo per andare a fare riscaldamento che sono alla fine tutti lì per guardare alla fine noi, è un bel ricordo".

Nava: "A volte faccio gli incubi sull'esordio con il Milan"

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Sul suo ruolo in squadra: "Andare lì da secondo o da terzo non è che cambia molto, perché fai le stesse identiche cose. C'è un pochino più di pressione, una sensazione diversa perché in caso si dovesse fare male il titolare entri tu. Però non è stata differente dalle altre. Poi ovviamente ero contento perché fare il secondo in una partita importante come contro la Juve è stato un bel step in più, però ora manca l'esordio, e vediamo se arriverà quest'anno o l'anno prossimo".

Sull'esordio: "Diciamo che l'ho sognato molto spesso, e mi sto avvicinando sempre di più all'esordio con il Milan, quindi...L'ho sognato, alle volte faccio anche gli incubi, ma spero che sia un momento che arrivi molto presto. Spero di viverlo al 100% perché è una cosa che sogno da quando ero piccolino. Una cosa che vorrei dire, non a me stesso ma al mio papà, che comunque diciamo che faccio non lo faccio per lui ma per me stesso, ma vorrei dirgli oh, ce l'ho fatta. Ci sono arrivato anche io". LEGGI ANCHE: Milan, Chukwueze cerca spazio e Ordine commenta: "Sicuramente accadrà che..." >>>

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