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Milan, Ibrahimovic: “Vincere la Champions? Non è finita. Su Lukaku…”

Zlatan Ibrahimovic (attaccante AC Milan) ha parlato a France Football | (credits: Getty images)

Zlatan Ibrahimovic, attaccante del Milan, ha rilasciato una bella intervista ai microfoni di France Football. Ecco cosa ha detto

Salvatore Cantone

Zlatan Ibrahimovic, calciatore del Milan, ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di France Football. Ecco le parole di Ibrahimovic: "Cosa direi al giovane Zlatan? Gli direi solo di avere più pazienza. Tutto gli sarà restituito. Ho lavorato sodo, ma non ho avuto molta pazienza. Volevo che tutto accadesse in maniera molto rapida. Continua a lavorare e credi in te stesso. È molto difficile quando sei giovane. Ma quando hai un'esperienza come quella che ho io adesso, capisci cosa significa. Quando sei giovane e libero, pieno di idee, con molta energia e motivazioni, vuoi scoprire il mondo, ma hai tante cose da imparare, non è facile. Devi essere circondato da persone che hanno esperienza, che ti permettano di stare calmo e che ti dicano la verità”".

Sul lavoro: "Sono bravo nel mio lavoro e sono qui per aiutare. Cerco di vincere e di fare la differenza in campo. Non sono qui per essere ricordato dalle persone. Se sono quasi due metri e sono ancora forte è perché mi alleno e lavoro, non è perché sono a Venice Beach e faccio bodybuilding tutto il giorno. Cerco di adattare il mio gioco alle mie caratteristiche e alla mia età. Non sono veloce come quando ne avevo 25 o 30, ma faccio del mio meglio per aiutare la squadra”.

Sulla polemica con Lebron: "Ho detto che non stavamo facendo politica. La politica divide le persone. Il calcio nel mio mondo unisce le persone. Grande differenza. Perché ho la fortuna di poter incontrare e conoscere ragazzi che non avrei mai conosciuto se non avessi giocato a calcio. Ho incontrato le persone da tutto il mondo. Uniamo le persone. La politica divide. Se volessi essere in politica, sarei in politica. Dovremmo fare solo ciò in cui siamo bravi. Sport e politica rientrano in due diverse categorie. Se sei intelligente, lo capisci. Non è questione di prendere posizione o meno. Riguarda ciò che fai e quale messaggio vuoi trasmettere. Noi calciatori diffondiamo amore e gioia. Non puoi portare la tua politica nel mio mondo. Non sono qui per inviare il messaggio sbagliato alle persone. Sono lì solo per unirsi, per diffondere amore e gioia. Questo è il modo migliore che abbiamo per farlo. Calcio o sport, perché siamo bravi a farlo. Sono bravo in questo, sono bravo nel calcio".

Sugli errori di Ibrahimovic: "Ne faccio ogni giorno. Come parlare con te ora (sorride, ndr). Commettiamo errori ogni giorno. E così diventi una persona migliore, nessuno è perfetto".

Sulla Champions: "Se l'avessi vinta, sarebbe stato meraviglioso. Non l'ho vinta, ma questo non fa di me un giocatore peggiore. È come i ragazzi che mi dicono: 'Zlatan, non hai vinto il Mondiale, non sei un buon giocatore'. Ok… è più facile vincere la Coppa del Mondo quando sei francese che svedese. Dopo, per tornare alla Champions, più aspetti, più è piacevole vincerla, no? Ho ancora degli obiettivi e voglio ancora conquistarli. Nel club ho vinto tutto tranne la Champions League. Ma non mi lamento perché ho fatto più di tanti altri, sono contento"

Su Lukaku e Lebron: "Chi inviterei su una motoslitta in Svezia tra Lukaku e LeBron? Entrambi, se amano la neve”

Sul Psg: "Messi? Ognuno ha la sua storia, io ho la mia col Psg. Ora è tempo che qualcun altro lasci il suo motto, la sua storia, la sua eredità scritta nella pietra. Io ho scritto il mio: “Sono arrivato come un re, sono andato via come una leggenda". Nessuno potrà prenderselo, dovrà lasciarne un altro".

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