Luigi Romano: "Antonio mi disse che suo fratello minore era più forte di lui. Ho visto Gigio per la prima volta nel 2007, a Gallipoli, dove l'Under 16 giocava la finale del campionato nazionale. Si allenava con suo fratello e gli altri miei portieri. Aveva 8 anni ma aveva già doti neuromuscolari incredibili, purezza e classe per la sua età. Quando Antonio scendeva a trovare la sua famiglia a Castellammare di Stabia, gli davo una lista di esercizi per il fratellino. Quando risalivano, a volte insieme, lo trascinavo con me senza che nessuno se ne accorgesse. È stato un gioiello di allenamento tecnico e tattico. Ma poi ha lavorato con un altro preparatore dei portieri, che gli ha cambiato la postura. Ha perso un po' di armonia, che ha comunque compensato con le sue qualità naturali".
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