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Calhanoglu: “Rispetto il Milan. Ho fatto i complimenti per lo Scudetto”

intervista Calhanoglu Inter AC Milan
Hakan Calhanoglu, centrocampista dell'Inter per quattro stagioni al Milan, ha parlato in esclusiva al 'Corriere della Sera'. Le dichiarazioni

Daniele Triolo

Hakan Calhanoglu, centrocampista turco dell'Inter ed ex giocatore del Milan per quattro stagioni, dal 2017 al 2021, ha parlato in esclusiva al 'Corriere della Sera' oggi in edicola. Ecco, dunque, le dichiarazioni integrali del numero 20 nerazzurro.

Inter, parla Calhanoglu al 'CorSera'

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Sulle sue condizioni di forma: «Mi sento bene. Ho lavorato anche durante le vacanze per restare in forma. Voglio essere ancora più importante per l’Inter. Qui mi hanno aiutato da subito, mi hanno fatto sentire a mio agio. Voglio ripagare questa fiducia vincendo un altro trofeo, magari lo Scudetto».

Sulla possibilità di rimontare 11 punti al Napoli capolista in Serie A: «Sì, certo che ci crediamo. Se riprendiamo con la stessa qualità delle ultime partite prima della sosta, possiamo farcela».

Su Inter-Napoli del 4 gennaio 2023: «Una sfida decisiva, che ci farà capire tanto del resto del campionato. Vincere sarebbe importantissimo. Giochiamo in casa, siamo favoriti. La stiamo preparando nel modo giusto, vedo bene la squadra. Vogliamo mostrare quello che abbiamo dentro».

Sul suo ritorno nel ruolo di mezzala visto il rientro di Marcelo Brozovic in regia: «I calciatori intelligenti si sanno adattare, e io credo di averlo fatto bene in un ruolo che comunque conoscevo già, perché in Nazionale gioco da mediano. Poi puoi essere alto o basso, ma in campo fai la differenza se hai il fuoco dentro. Devi essere cattivo nei duelli, intenso».

Su cosa pensa del suo modo di giocare, è intenso? «In questo penso di essere migliorato. Prima ero più elegante, leggero, un classico numero 10. Non avevo la cattiveria che ho oggi. Da quando ho cambiato ruolo sono più aggressivo e corro tanto, mi sacrifico».

Sul fatto di poter segnare più gol: «Non mi è mai interessato stare a contare gol e assist. So che tanti guardano queste statistiche, ma i numeri arrivano se lavori bene».

Sulla passione per le Harley-Davidson: «Certo, ma appena sono arrivato all’Inter Piero Ausilio mi ha detto: “Non voglio mai vederti su una moto”. Sono innamorato della mia Harley ma non la uso, è ferma in garage».

Su Milano: «La vivo poco perché ho due bambini piccoli. La mattina ne porto uno a scuola, ho gli allenamenti, poi lo vado a riprendere e torno a casa. Sono delle pesti, spesso mi svegliano di notte. Quando la sera li metto a letto mi rilasso».

Su cosa fa nel tempo libero: «Cose semplici. Divano e Netflix con mia moglie Sinem, vediamo spesso musical. Per me la famiglia viene prima di ogni cosa. Ci piacerebbe andare di più in giro, scoprire i posti belli che ci sono qui. Per ora non possiamo, ma amo l’Italia. Vorrei restare a vivere a Milano anche a fine carriera».

Sulla telefonata di Ausilio per il rinnovo del contratto in scadenza il 30 giugno 2024: «No, non ancora. Ho voglia di parlarne, aspetto sia lui a chiamarmi».

Sulla possibilità che Milan Skriniar rinnovi con l'Inter: «Io spero di sì. È un grande giocatore, ed è uno dei leader della squadra con Samir Handanovic. Deciderà lui con la società, ma io spero rimanga».

Su cosa avrebbe fatto se non avesse fatto il calciatore: «Mi è sempre piaciuta la musica, ma penso che sarei diventato poliziotto: gestiscono situazioni difficili, aiutano gli altri, fanno un bel lavoro. Il calcio è arrivato da solo, quando ho capito di avere talento. Poi ci ho messo sacrificio e fatica».

Sul suo rapporto con Simone Inzaghi: «Ottimo. È una delle persone che più mi ha voluto all’Inter, ha dimostrato di credere nelle mie qualità dal primo giorno. Mi ha fatto i complimenti per come ho sostituito Brozovic. Insieme abbiamo vinto due coppe, ci è mancato solo lo Scudetto».

Sui Mondiali in Qatar: «Ho visto solo la finale, è stata una bellissima partita. Ma nel torneo si sentiva che mancavano la mia Turchia e l’Italia. Sono felice per Lautaro: siamo amici, so quanto tenesse al Mondiale. Lo aspettiamo ad Appiano da campione del mondo per festeggiarlo tutti insieme».

Su come ha ritrovato Romelu Lukaku: «Certo con lui siamo una squadra diversa, più forte. In ogni caso abbiamo tanti grandi giocatori. Dobbiamo ringraziare Dzeko, con i suoi gol ci ha tenuti a galla nei momenti di difficoltà. Se siamo quarti dobbiamo molto a lui. È un esempio. Sarà ancora importante, come Correa e tutti quelli che entrano a gara in corso. Dobbiamo essere uniti».

Su Inter-Porto negli ottavi di finale di Champions League: «Vincere la Champions è uno dei miei sogni. Quest’anno ci credo. Non so bene perché, ho una sensazione particolare. Abbiamo superato un girone difficile. Ci siamo rialzati dopo la sconfitta con il Bayern dimostrando quello di cui siamo capaci. Il Porto è una squadra forte, ma se giochiamo come contro il Barcellona possiamo passare il turno».

Le sue dichiarazioni sul Milan

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Sulla finale di Supercoppa Italiana contro il Milan: «Le finali sono speciali, e noi le giochiamo con uno spirito diverso. Andremo a Riyad per vincere».

Sulla sua esperienza al Milan: «Rispetto il Milan, ho un buon rapporto con Pioli, Maldini e Massara. Da gentiluomo ho fatto loro i complimenti per lo Scudetto vinto nella scorsa stagione. Gli amici non hanno colori. Ma per me quello è il passato, ora penso solo all’Inter».

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