Sul Como come sua priorità per la prossima stagione: «Devo capire dove vogliamo andare. E in che modo. Sì, la priorità è il Como».
Su eventuali approcci con altre squadre: «È normale che qualcuno si sia fatto vivo. Ci sono squadre che stanno cercando l’allenatore o il giocatore. Chiamano e ci sta. È così, non dobbiamo dire bugie alla gente. Capita ovunque. Pensi che Simeone in tutti questi anni non l’abbia chiamato nessuno? Eppure è ancora all’Atlético. Esiste un timing per tutte le cose».
"L'Italia era nel mio destino. Fece un tentativo anche Ancelotti"
—Sul corteggiamento di Monchi quando era DS della Roma: «Quando ero al Chelsea mi cercò per la Roma. Stavo attraversando un momento difficile. Conte, appena arrivato, impiegava Matić e Kanté in mezzo al campo nel 3-4-3. Sono situazioni che si verificano, ma non la stavo vivendo bene. Ho dovuto spingere tantissimo per farmi apprezzare da lui e trovare spazio. Bene, in quel periodo parlai con Monchi per la Roma e Gazidis per il Milan. Mi volevano entrambi».
Sull'Italia nel suo destino: «Devo dire di sì. Anche Ancelotti fece un tentativo quando stava a Napoli. Una sera era al ristorante con la moglie e quando Darren lo vide mi disse “Vedrai che Carlo ti chiederà di andare al Napoli”. Fu la prima cosa che mi disse quando mi strinse la mano: “Sei pronto per venire da me?”». LEGGI ANCHE: Milan, caos direttore sportivo: ecco l'ultima carta di Furlani >>>
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