Come nel '99. "Sì, la mia ultima stagione al Milan: una cavalcata incredibile alla quale nessuno pensava. Un po' come il Napoli di quest'anno, visto il trascorso. Il bello è proprio quando l'imponderabile si avvera. Vediamo da quale parte penderà la bilancia".
A proposito di Milan, come giudicare? "Il loro cammino è stato questo, nell'anno: è abbastanza inutile dire oggi che non ci si aspettava, c'è stato un continuo susseguirsi di prestazioni buone e periodi bui. La stagione deve servire al club per capire dove si è sbagliato e come migliorare, chi di dovere deve fare le giuste riflessioni e trovare i rimedi. Hanno vinto un trofeo e potevano vincerne un altro, ma la stagione è comunque stata deficitaria".
Come uscirne? "Da fuori si possono fare mille ragionamenti, ma lasciano il tempo che trovano. Solo chi percepisce l'atmosfera da dentro può sapere. Quando però all'esterno senti certe cose, che quello e quell'altro vogliono andare via, significa che non c'è il clima ideale per fare risultati. Serve che nei momenti difficili i giocatori tirino fuori il meglio e questo si è percepito poco nel Milan".
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