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INTERVISTE

Carnevali: “Grosso artefice della rinascita, ora in A per restarci”

Giovanni Carnevali Sassuolo
Giovanni Carnevali, AD del Sassuolo, ha analizzato ai microfoni di ‘La politica nel pallone’ la stagione che ha visto il ritorno in Serie A
Alessia Scataglini
Alessia Scataglini

Giovanni Carnevali, amministratore delegato del Sassuolo, ha analizzato ai microfoni di ‘La politica nel pallone’ su Gr Parlamento la stagione che ha visto la pronta risalita in Serie A del club neroverde. Un percorso non semplice, iniziato subito dopo la dolorosa retrocessione.

Carnevali: "Dodici anni di Sassuolo, la A è dura ma vogliamo restarci come sempre"

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"Non è stato facile ripartire dopo la retrocessione e farlo con questo slancio," ha ammesso Carnevali, sottolineando l'importanza della scelta di Fabio Grosso come allenatore: "magari all’inizio anche noi non conoscevamo il mondo della Serie B, ma siamo partiti il primo giorno mettendo come primo tassello il tecnico Fabio Grosso che è stato l’artefice di questo campionato. Poi la promozione di Francesco Palmieri come direttore sportivo e aver mantenuto i giocatori con la giusta voglia per risalire sono stati fattori chiave".


L'ad ha poi evidenziato il ruolo cruciale della proprietà: "Abbiamo sofferto molto nella passata stagione, ma ci siamo rimboccati le maniche sapendo di avere alle spalle una proprietà come la famiglia Squinzi che ci ha dato questo grande entusiasmo per dimenticare la retrocessione dell'anno scorso".

Tornando sul suo lungo percorso al Sassuolo, Carnevali ha espresso il suo forte legame con il club: "Sono a Sassuolo da dodici anni, l’anno prossimo saranno 13 e questo ci dà la possibilità di continuare con obiettivi precisi sapendo che non sarà facile, ma ci attende un’annata durissima. Sono sempre dell'idea che su 20 squadre 8 fanno un campionato per non retrocedere e 3 di queste retrocederanno per cui la percentuale è altissima e su questo dobbiamo ripartire magari provando a rifare quanto abbiamo fatto negli altri anni in Serie A".

Riguardo a eventuali proposte da altri club, Carnevali ha ammesso: "Non c'è mai stato nessun tormento in particolare, a parte che ultimamente non ci sono mai state delle proposte interessanti o valide. In passato ci sono state, ma penso che ci debba anche essere della riconoscenza per quanto ho ricevuto. Ora ho la fortuna di lavorare con i figli, che sono persone straordinarie, e di poter lavorare in una società straordinaria per fare calcio dove ho la possibilità di poter decidere insieme ai miei collaboratori e penso che la fortuna di una società di calcio oggi sia poter decidere tutti insieme ed è difficile poter trovare altre soluzioni in queste squadre in cui si potrebbe lavorare così".

Infine, Carnevali ha accennato al suo futuro: “Come età sono già grande, non è la diplomazia ma è la verità. Io faccio parte di una famiglia importante che mi permette di lavorare, quando ci saranno le richieste le valuterò, sapendo che spostarsi da una società come questa sarà difficile".