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Albertini: “Mi rivedo un po’ in Tonali. Ma mi ricorda molto Conte”

intervista Albertini Tonali AC Milan

Demetrio Albertini, ex centrocampista del Milan, ha parlato di Sandro Tonali in esclusiva per 'La Gazzetta dello Sport'. Le sue dichiarazioni

Daniele Triolo

Demetrio Albertini, ex centrocampista del Milan, ha parlato di Sandro Tonali e della lotta Scudetto che vede coinvolti i rossoneri in esclusiva per 'La Gazzetta dello Sport' oggi in edicola. Ecco le dichiarazioni di Albertini.

Sul paragone tra lui e Tonali: «In lui mi rivedo per il ruolo in campo, postura, movenze. E per il percorso simile che sta facendo, a vent’anni indossava la maglia del Milan come me. Premesso questo, devo dire che io dentro l’area non ci sono mai arrivato se non per tirare i rigori ...».

Albertini sui paragoni tra Tonali e i centrocampisti del passato: «A me ricorda molto Antonio Conte. Un centrocampista di inserimento, che sa giocare per la squadra ma che ha caratteristiche individuali importanti, un trascinatore».

Su Tonali trequartista in Verona-Milan e Franck Kessié regista basso: «Sì, fino a domenica pensavo che Kessié fosse il centrocampista più adatto a giocare più avanti, anche perché è quello che abbiamo visto in parecchie partite. La scelta di Stefano Pioli è la dimostrazione di quanto abbia il polso della situazione sui suoi giocatori. Nel calcio moderno l’interpretazione può cambiare le partite, e così è stato con Tonali a Verona».

Demetrio Albertini AC Milan

Albertini su quanto può valere oggi Tonali: «Oggi come oggi non ha prezzo, anzitutto perché non è sul mercato e poi perché la stagione non è ancora finita. Se dovesse vincere lo Scudetto, i parametri potrebbero cambiare e il suo valore potrebbe anche superare i 50 milioni».

Sulla leadership di Tonali nel Milan di oggi: «Quando sei giovane e sei in una grande società come il Milan, è normale che la leadership cresca a braccetto con gli anni di esperienza. È l’unica qualità che si coltiva per forza nel tempo. Io a vent’anni ho giocato il mio primo campionato da titolare col Milan, ero la novità della squadra, sono stato protagonista, ma non ero abbastanza strutturato per sentirmi leader fino in fondo. Non basta una stagione meravigliosa per diventarlo. Quando si è giovani bisogna viverla da protagonisti, più avanti si può andare oltre e passare allo step successivo».

Albertini sul Milan che vola con i gol di Tonali e le magie di Rafael Leão: «Qualche mese fa, davanti a un caffè in un bar sotto casa, il mio “vicino” Pioli (abitano nella stessa zona, n.d.r.) mi ha raccontato di quanto l’atteggiamento in allenamento di Leão e di Tonali fosse cambiato rispetto alla stagione precedente. Mi è rimasto impresso, perché i fatti lo confermano. Ora Leão, Tonali e gli altri giovani hanno capito che in un club come il Milan devi giocarti sempre le carte migliori. Pioli ha grande merito perché ha aperto loro gli occhi in questo senso».

Sulle percentuali Scudetto per il Milan dopo il successo di Verona: «Prima della partita pensavo che il Milan avesse poco più del 50 % di vittoria finale. Adesso siamo a un buon 60 %. Contro l’Atalanta sarà dura, ma vedo una squadra pronta, consapevole. E con grande qualità: chi dice che il Milan è la migliore tra le peggiori mi fa sorridere perché non è affatto così. Il Milan è la dimostrazione che con il lavoro si può arrivare in alto e superare i propri limiti». Milan, indiscrezioni su Dybala: le ultime news di mercato >>>

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