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LIVE – Verona-Milan, Giampaolo: “So come giocare. Piatek sia completo. Rebic? Il suo ruolo è..”

Marco Giampaolo, tecnico del Milan, durante una conferenza stampa a Milanello (credits: acmilan.com)

Marco Giampaolo, tecnico del Milan, presenta in conferenza a Milanello i temi principali della sfida di domani con il Verona: tutte le dichiarazioni in diretta del mister

Peppe Gallozzi

Termina qui la conferenza stampa di Giampaolo pre Verona-Milan, terza partita del campionato di Serie A Tim 2019/2020.

"Su Rodriguez: "E' ordinato, porta a casa sempre il pane. Theo Hernandez è un po più assaltatore, più di spinta. Ha grande entusiasmo, arroganza fisica. Un giocatore forte che mi piace. Sono diversi ma sono due ottimi calciatori. Appena mettiamo a posto Hernandez e alcuni concetti, li possiamo usare entrambi a seconda di situazioni e partite".

"Sul Verona: "Stimo molto Juric, è un allenatore bravo. Squadra aggressiva, mentalità chiara. Ha giocato a Lecce una gran partita e vinto meritatamente. E' una squadra che va presa con le molle, dobbiamo prenderla nel modo giusto. Abbiamo lavorato per contrapporci a questo tipo di squadra. Mi aspetto una partita intensa, dove dobbiamo essere molto bravi nel palleggio e nella copertura degli spazi. E' una squadra che tende ad allungarci, è una partita da giocare bene, non la devi sottovalutare mai con nessun avversario. Le vittorie e le sconfitte si nascondono dietro pieghe indicibili. Ho grande rispetto, la squadra lo sa e sa che tipo di partita ci aspetta"

"Su Duarte: "Migliora, ha fatto miglioramenti. E' un ragazzo intelligente, curioso, quotidianamente va dai miei collaboratori per rivedere le cose, progredisce ma non è chi mi metto a cambiare difensori centrali dall'oggi al domani. La difesa è un reparto particolare. Musacchio e Romagnoli stanno facendo bene. Musacchio è forte e ha leadership non ci sono vecchi e nuovi giocatori, c'è il Milan"

"Su Theo Hernandez: "Ha recuperato bene, ha entusiasmo, argento vivo addosso, deve migliorare la condizione. Non giocherà domani però".

"Su Rebic: "Lui dice che il suo ruolo è di esterno alto a sinistra, ma in nazionale ha fatto la punta e ha giocato a destra. L'ho visto bene perchè ha giocato e messo minuti"

"Sul testa alta e giocare a calcio: "Non è cambiato nulla rispetto all'inizio"

"Sul playmaker di domani: "Uno dei due tra Biglia o Bennacer. Se vinco, ho ragione, altrimenti ha ragione Lei"

"Su Leao e Duarte: "Se gioca Leao o Duarte devo mettere un altro fuori. Si gioca in undici, se dovessero cambiare le regole te li faccio vedere tutti"

"Sui nuovi e sul mercato: "Prima ho detto che di problemi ne ho ventitre tra chi gioca e chi sta fuori. Ogni partita sarà così, una partita vedrete Tizio e una Caio. Non mi interessa questo discorso qui, oggi una squadra composta da ventitre atleti di alto livello ha chi gioca e chi non gioca. Il lavoro quotidiano determina scelte e gerarchie. Bennacer la prima partita aveva sostenuto due allenamenti ma lì ho anche Biglia che è un grandissimo giocatore. Gioca uno o l'altro e uno sta fuori. Ecco perchè vado oltre queste considerazioni. Non entro in merito al mercato, sono contento di allenare questo gruppo di ragazzi. Posso giocare con un trequartista attaccante o centrocampista, è come fai le cose che fa la differenza, come lavori sul campo che fa la differenza. Non è un problema per me"

"Su Castillejo e la formazione ideale: "Castillejo è un mio calciatore, giocatore serio e giocatore che mi piace. Chi definisce calciatori forti o meno forti? Il valore di un calciatore è come l'azione in borsa, penso di saper riconoscere i giocatori forti da quello meno forti. Al Milan non ci sono giocatori scarsi, forse meno forti rispetto ad altri ma è una squadra molto giovane. Il ventenne tra qualche tempo può diventare più forte di uno che oggi si pensa più forte. Io devo costruire una squadra di undici calciatori che facciano bene le cose. Poi ho altri undici problemi che sono quelli che non faccio giocare e devo essere credibile nei confronti di tutti. E' la squadra che è al di sopra di ogni sospetto. Il mio riferimento sono loro, la loro crescita. Per esperienza posso dirvi che ho allenato giocatori che inizialmente non giocavano e poi sono diventati inamovibili. Fa cambiare tutto la mentalità, la dedizione e l'obiettivo di rendere la squadra più forte. Oggi 14 settembre le mie scelte sono orientate alla crescita della squadra, porterò avanti questo tipo di discorso valutando settimana dopo settimana. Non guardo la carta d'identità, l'ingaggio e quanto è costato, perchè altrimenti perderei credibilità"

"Sul sistema di gioco: "Dopo settanta giorni al di là delle presenze dei vari calciatori, comunque a rate, so come giocare. L'unica cosa che ho fatto è spostare Suso e accentrare Castillejo. Ho portato Suso in quella che può essere la sua mattonella per potersi agevolare ma Suso può giocare sulla trequarti, sono convinto di questo. Non abbiamo cambiato nulla, come se facessi giocare mezz'ala destra Calhanoglu o mezz'ala sinistra Calhanoglu. Ci sono giocatori che hanno il binario e altri meno. Nella realtà non abbiamo cambiato nulla, ma posso mettere un giocatore nella condizione di potersi esprimere meglio, i concetti sono sempre quelli.  Io sono un onesto lavoratore della vigna"

"Su Piatek: "In questi giorni mi è piaciuto molto perchè non deve essere un calciatore che deve pensare solo agli ultimi venti metri e giocare un calcio piratesco. Piatek deve essere un giocatore completo, deve saper fare questo e quest'altro. In questa settimana ha fatto cose diverse, in profondità e in fase di legatura. Avevo motivato la scelta di Andrè Silva con quelle caratteristiche ma non è detto che Kris non le possa fare. Non si può giocare sempre palla lunga, bisogna anche palleggiare e tenere la palla. Lui lo sa fare e deve uscire fuori da una condizione solo offensiva perchè poi se la palla non arriva o arriva sporca... Lui è un giocatore completo, il gol non deve essere un'ossessione, il gol viene di conseguenza. Il gol lo fai se giochi bene. Anche su Piatek sono fiducioso, giocherà da attaccante, i metri non cambiano nulla. Non giocherà da centrocampista"

"Su quando si vedrà il Milan di Giampaolo: "Il Milan è dei milanisti, dei tifosi, non mio. Io lavoro su un'idea e sul comportamento. La differenza la fanno i giocatori con le proprie qualità, io non mi invento nulla voglio dare una mentalità. La squadra deve giocare a calcio, non subire l'avversario, avere il predominio del gioco. Non so a che punto siamo ma lavoriamo per migliorarci sempre, non c'è mai fine a quelli che pensi possano essere i miglioramenti. Il campionato italiano è sempre più equilibrato, i dettagli spostano gli equilibri, come palle inattive e calci d'angolo. Lavorare sui dettagli ma sempre uniti alla qualità dei calciatori".

"Sulla partita di Verona: E' sempre importante vincere non solo in chiave derby. Verona è un campo storicamente ostile al Milan ma mi interessa poco credo poco a queste cose. La squadra deve giocare sempre per vincere perchè le vittorie ti danno consapevolezza, autostima ma è l'atteggiamento che fa la differenza. E io sull'atteggiamento sono convinto perchè i ragazzi si allenano con responsabilità e forti motivazioni"

"Su Paquetà mezzala di centrocampo: "La partita di Udine era diversa e l'ho messo in una determinata posizione (trequartista, ndr). E' un calciatore che può fare entrambe le cose, se ho bisogno di un attaccante, posso farlo giocare lì. Chi gioca lì, deve imparare a fare l'attaccante e il centrocampista. La fase offensiva ce l'ha, deve imparare l'altra fase"

"Su un primo bilancio di questi mesi : "Dobbiamo lavorare per riempire il mezzo bicchiere. Mi piace l'attaccamento dei giocatori, tolti i portieri alleno ventuno giocatori di campo e sono tutti dentro la mia idea e il modo di far le cose. La dedizione che mettono mi fa ben sperare ma so che ci sono tanti particolari da sistemare. Lavorare sui dettagli e inserire meglio tutti. Io ora devo pensare a rendere la squadra sempre più squadra, il più possibile riconoscibile e forte nelle due fasi non in una soltanto. Trovare gli equilibri tra le due fasi. Sono fiducioso con il tempo miglioreremo e faremo meglio".

"Sulla ripresa dopo la sosta: "Non ci faccio caso alle statistiche precedenti. L'anno delle qualificazioni è sempre un problema ma è pura coincidenza ma non ci ho mai fatto caso sul vincere o perdere. Non sono le soste a spostare gli equilibri dove si vedono calciatori impegnati con le nazionali".

"Sull'atmosfera intorno alla squadra: "Prima di rispondere volevo unirmi alla famiglia rossonera e rivolgere le mie condoglianze a Cafu per la perdita di suo figlio. Sono state due settimane dove ho comunque allenato sette otto giocatori che si sono allenati bene e con grande professionalità. Chi è andato in nazionale ha messo minuti nelle gambe e vi confermo che la squadra lavora bene e con entusiasmo. Sono rientrati tutti bene, qualcuno nella giornata di giovedì ma hanno svolto bei allenamenti. Il bicchiere lavoreremo per farlo essere sempre più mezzo pieno, sono fiducioso perché con il lavoro metteremo a posto tante cose. Questa fiducia me la trasmette la squadra perché lavora bene e con entusiasmo. Il tempo metterà a posto le cose. La squadra migliorerà nel tempo e sempre di più".

Comincia la conferenza stampa di Giampaolo!

Diramato l'elenco dei convocati per Verona-Milan: ecco i 24 di Giampaolo.

"Amici di 'PianetaMilan.it', benvenuti al 'Milanello Sports Center' di Carnago (VA), dove tra poco, alle ore 14:00, il tecnico rossonero Marco Giampaolo introdurrà i temi principali di Verona-Milan, gara in programma domani sera, alle ore 20:45, allo stadio 'Bentegodi'. Restate con noi per non perdervi neanche una dichiarazione, in diretta, di mister Giampaolo durante la conferenza stampa.

"Un ex calciatore del Milan, intanto, ha parlato del momento che vive la squadra rossonera, della crisi di gol di Krzysztof Piatek e dell'arrivo di Ante Rebic: per le le sue dichiarazioni, continua a leggere >>>

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