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Milan, che confusione! Con il passaggio al 4-3-3 mancano gli esterni

Jesús Suso, fantasista del Milan (credits: GETTY Images)

Nella partita contro il Brescia Marco Giampaolo ridisegnerà un nuovo Milan. I problemi rimangono, perché mancano gli esterni da cui ripartire

Renato Panno

ULTIME MILAN - Un fulmine a ciel sereno, una dichiarazione assolutamente inaspettata quella di Marco Giampaolo nel post partita di Udinese-Milan. Nel mondo del calcio si è soliti vedere gli allenatori difendere i propri giocatori, o comunque è raro che i tecnici facciano delle valutazioni tecniche ai microfoni delle emittenti televisive a fine partita. Marco Giampaolo invece, dopo la sconfitta di Udine, ha dichiarato, senza troppi giri di parole, che questo sistema di gioco non lo soddisfa a causa dei mancati movimenti dei suoi calciatori, in particolare di Jesus Suso e Krzysztof Piatek.

I suoi due giocatori d'attacco più rappresentativi non sono adatti ad un modulo che Giampaolo ha utilizzato, in pratica, per tutta la sua carriera. Durante il precampionato si è tentato invano di cucire un vestito che si è poi rivelato non essere della taglia giusta per il Milan. Suso e Piatek sono più adatti al 4-3-3 e quindi, senza aspettare altre brutte partite, il cambio in corso avverrà già da sabato nel debutto stagionale del Milan a 'San Siro' contro il Brescia.

C'è però da fare qualche valutazione della rosa del Milan, chiaramente costruita per tutta l'estate per il modulo a rombo e che adesso si ritrova catapultata verso un 4-3-3 che non aveva convinto nel passato targato Gennaro Gattuso. É chiaro che il Pistolero abbia fatto benissimo da unica punta, ma è altrettanto chiaro che in alcune partite è rimasto isolato toccando pochissimi palloni. Suso, invece, è quello che beneficia di più di questo ritorno al passato, vista la sua difficoltà ad adattarsi a qualsiasi altro sistema di gioco. Che sia da trequartista o da seconda punta, lo spagnolo ha dimostrato di adattarsi a fatica ad eventuali nuovi dettami e quindi, visto che Giampaolo lo ha individuato come leader tecnico, il passaggio al 4-3-3 è una mossa da considerarsi giustificata.

Bisogna guardare anche l'altro lato della medaglia, in cui si nota l'assenza totale di esterni offensivi nella zona opposta del campo. Il girovago Hakan Calhanoglu non è un esterno d'attacco, pur avendo giocato svariate volte in quel ruolo, e fa fatica a compiere le mansioni di quel ruolo non avendo lo spunto necessario per cambiare passo e saltare l'uomo. Oltre al turco, il nulla. Samu Castillejo sarebbe a dir poco adattato vista la sua predilezione per un ruolo 'alla Suso', Fabio Borini ha dato garanzie soprattutto in ruoli più di fatica che tecnici, per il resto non si conta nessun altro elemento capace di occupare quella posizione. Un grosso problema da risolvere negli ultimi giorni di mercato per non incappare in una situazione che vedrebbe il Milan in pesante handicap. Altra soluzione sarebbe quella di impiegarvi Rafael Leao, talento acquistato per fare la seconda punta insieme a Piatek. Il portoghese non è un esterno d'attacco e con questo modulo si rischia di bruciare un investimento importante per un giocatore potenzialmente importantissimo. Alcuni benefici e altrettanti punti di domanda, il futuro del Milan rappresenta più che mai un rebus. Intanto Diego Laxalt al Torino sarebbe saltato, continua a leggere >>>

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