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Conferenza Milan-Girona, Conceicao: “Vedo troppe divisioni. Domani…” | LIVE News

La conferenza stampa di Sergio Conceicao alla vigilia di Milan-Girona 21/01/2025
La conferenza stampa di Sergio Conceicao, allenatore rossonero, alla vigilia di Milan-Girona, 7^ giornata della Champions League: il LIVE
Francesco Aliperta Redattore 

Amici di 'PianetaMilan.it', benvenuti nel centro sportivo rossonero di Milanello dove, tra poco, alle ore 14:00, l'allenatore rossonero Sergio Conceicao parlerà in conferenza stampa con, al suo fianco, anche il centrocampista rossonero, Yunus Musah.

+++ MILAN-GIRONA, LA CONFERENZA LIVE DI CONCEICAO +++

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Il tecnico lusitano introdurrà i temi principali di Milan-Girona di domani sera allo stadio 'Giuseppe Meazza' di San Siro, a Milano, alle ore 21:00. Una partita valida per la 7^ giornata della Champions League 2024-2025. Seguite qui il nostro LIVE testuale.

Finisce qui la conferenza di Conceicao.

Sul percorso in Champions e la possibilità di arrivare fino alla semifinale: "Sono stato vicino vicino quando ho affrontato il Chelsea e il Liverpool nei quarti di finale. Io ho questo segno di arrivare dopo i quarti. Quando non lo so. Questa squadra può farlo? Noi prepariamo le partite per quello. Quello che posso dire è che da domani faremo il massimo per arrivare il più lontano possibile in questa competizione".

Se la stanchezza può essere uno dei problemi di questo Milan: "È un problema di allenatore. È l'allenatore che deve spiegare cosa vuole, sono io che devo fare qualcosa in più e sono qua per quello".

Su Pavlovic: "È a disposizione del gruppo. Non è colpa sua se non ha ancora giocato, si è allenato bene, anche con una voglia incredibile. A volte esce dalla posizione e non mi piace tanto. Le scelte sono le mie, domani abbiamo due difensori centrali ma posso anche mettere un centrocampista per giocare lì".

Sugli attaccanti e il poco apporto offensivo: "Io come allenatore e come ex giocatore ho avuto sempre l'opinione che i difensori centrali e i portieri sono colpevoli per i gol, così come non sono d'accordo quando non si vince perché l'attaccante non segna: è un processo collettivo. Bisogna trovare un equilibrio, se loro fanno tutto quello che gli chiedo a me va bene perché poi segnano gli altri: l'importante è il risultato finale. Voi vedete i numeri giustamente, io da allenatore vedo anche altre cose".

Su Christian Pulisic e le sue condizioni: "Christian rimane con noi, abbiamo allenamento domattina, vediamo come sarà. Non voglio rischiare di perderlo per un mese o per due mesi. Può andare in panchina ma è meglio non rischiare. Ma sta con noi in ritiro. Dopo, sulle altre cose: la partita di domani è la cosa più importante".

Su mercato e i giocatori che potrebbero arrivare: "Quando ho detto quella cosa sui cambi non era una critica ma una realtà. Domani abbiamo 12-13 giocatori della prima squadra, 3 portieri, e tre ragazzini: Camarda, Zeroli e Bartesaghi. È un messaggio anche per i tifosi, l'anima del club: in questo momento siamo qua noi, devono appoggiarci, devono essere il dodicesimo uomo. Anzi, il primo. Senza di loro il club non esiste. Senza l'anima degli appassionati non esiste il club. Io farò di tutto, i giocatori faranno di tutti, ma c'è bisogno del loro supporto. Domani è importantissimo, siamo in emergenza e abbiamo bisogno di tutti: vinciamo tutti, pareggiamo tutti e perdiamo tutti. Non sono bello, non sono simpatico, va bene. Ma ora sono qua io. I giocatori sentono l'ambiente fuori. È importante mettersi tutti insieme. Dovevo dirlo, lo sento. Vedo troppe divisioni in un club storico. È il Milan che ci perde, non io o i giocatori. I tifosi del Milan cominciano ad un anno e sono tifosi per tutta la vita. Secondo me è molto importante".

Se era mai capitato di allenare una squadra discontinua: "Mi è capitato anche di peggio, ma succede. Giochiamo contro gli avversari. Non è che se giochi contro squadre teoricamente inferiori ci sono momenti in cui la squadra avversaria è sopra, fa parte del calcio. Ci sono momenti in una partita, ci sono tanti dettagli importanti. La base non deve essere negoziabile. Se c'è da soffrire c'è da soffrire, se c'è da difendere di più c'è da difendere di più, poi quello che conta di più è il risultato. Contro la Juve ci è mancato qualcosa nel secondo tempo? Assolutamente sì. I giocatori sono coscienti che c'è da lavorare per migliorare, ed è importante che ci sia questa base per avere l'evoluzione che abbiamo noi".

Sulla mancata continuità nei 90 minuti: "È quello che stiamo cercando, non è che mi devo difendere per quello che ho detto: sono cose che mi sono venute da dentro. Anche i ragazzi sono coscienti di quello che c'è da fare. Dobbiamo guardarci negli occhi, lavorare sul campo, credere in quello che facciamo e dopo loro capiscono cosa non c'è stato per poi essere continui nella partita. Il bello del calcio è che è un ricominciare continuo. Dopo una bella partita devono ricominciare per preparare la prossima, uguale dopo una partita non tanto bella. Questo ricominciare è un'opportunità per migliorarsi".

Sul peso di giocare in Champions: "A prescindere dal poco tempo che abbiamo avuto, i ragazzi erano concentrati sulla preparazione della partita. Questo è un lavoro a livello emozionale e mentale, io come allenatore devo trovare la chiave giusta. Dobbiamo essere tutti i giorni qua ed essere motivati per lavorare e per avere l’evoluzione che vogliamo noi come squadra. I giocatori devono mettere in campo in tutte le competizioni quello che vogliamo noi. Questo è quello che mi aspetto".

Sul Milan come squadra da Champions League: "Penso che le partite sono tutte diverse. Vero che stare in Champions League è sempre una motivazione grandissima e le grandi squadre devono sempre lavorare per essere presente. In campionato cerchiamo la continuità giusta per essere qui anche la prossima stagione. Domani sarà importante per andare avanti".

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