GIANNI RIVERA

MILAN, CAMPIONI ROSSONERI: LA HALL OF FAME

GIANNI RIVERA

Profilo

Nome: Giovanni (detto Gianni) Rivera

Data di nascita: 18 agosto 1943

Luogo di nascita: Alessandria

Nazionalità: italiana

Ruolo: Centrocampista

VIDEO - RIVERA, IL GOLDEN BOY ITALIANO

BIOGRAFIA

Giovanni Rivera, detto Gianni, nasce ad Alessandria il 18 agosto 1943.

Ha esordito in Serie A a 15 anni con la maglia dell'Alessandria, per poi passare al Milan, squadra nella quale ha militato per diciannove stagioni ottenendo, tra gli altri, tre titoli italiani, due europei e uno intercontinentale.

527 le presenze nella massima serie del campionato italiano, 128 le reti segnate che lo portano ad essere la mezzala più prolifica delle serie A. In totale le presenze in rossonero sono invece 658, con 164 reti segnate, e un palmares da sogno: 3 scudetti, 2 Coppe dei Campioni, 1 Coppa Intercontinentale, 2 Coppe delle Coppe, 4 Coppe Italia. Da dirigente è stato vice presidente del Milan e presidente del settore giovanile e scolastico della Figc.

Rivera, primo Pallone d’Oro italiano nel 1969, è stato inoltre campione europeo nel 1968 e vice-campione mondiale nel 1970 con la Nazionale italiana. Terminata la carriera calcistica e dirigenziale con il Milan (è stato vice-presidente) e l'Italia (presidente del settore giovanile e scolastico Figc), si è dedicato alla carriera politica.

Il 24 settembre 2019, a 76 anni, ha preso il patentino da allenatore, laureandosi a pieni voti dopo un Master a Coverciano. Renzo Ulivieri, presidente dell’associazione italiana allenatori, ha spiegato: «Rivera ha scritto la storia del calcio eppure ha avuto la grandissima umiltà di tornare studente. E da perfetto alunno non ha mai saltato una lezione». Ora anche Rivera potrà sedersi su una panchina di Serie A. Difficile che accada: il desiderio di ottenere l’attestato deriva da un’aspirazione personale. Uno sfogo alla sua grande passione per il calcio e un modo per essere sempre aggiornato e preparato su ogni epoca del calcio.

VIDEO - RIVERA, GENIO DEL CALCIO. UN SUO RITRATTO

SOPRANNOMI

Gianni Rivera, per tutti, è stato il Golden Boy italiano. Questo, però, non fu l'unico nomignolo affibiatogli. I primi soprannomi furono ai tempi dell'Alessandria, quando venne ribattezzato 'Cosino'o 'Signorino'.

Per Gianni Brera, uno dei più importanti e famosi giornalisti italiani, fu invece l'Abatino. Un soprannome che gli attribuì in maniera ironica, inserendolo in una categoria di centrocampisti «molto dotati sul piano stilistico per quanto deficitari di qualità agonistico-atletiche». Brera, come avrete già capito, era un suo detrattore.

STORIA

Gianni Rivera è stato, insieme a Franco Baresi, il Capitano per antonomasia del Milan. Un talento unico, tanto da essere gettato nella mischia della seria A a 15 anni, 9 mesi e 15 giorni con la sua Alessandria contro l’Inter (quando si dice il destino..). Il Milan si svena per acquistarlo: le cronache narrano di un provino fatto sotto il diluvio nel quale nessuno era in grado di distinguere tra lui e Schiaffino, tanto le giocate del ragazzino erano simili a quelle del Maestro uruguagio.

Gianni brucia le tappe nel Milan: non ha ancora compito vent’anni e ha già vinto uno scudetto (1962) e una Coppa dei Campioni (1963); il suo talento è così fulgido da meritarsi il secondo posto nella classifica del Pallone d’Oro 1963 alle spalle di Lev Jascin.

Sotto la guida di Rocco, che Gianni definisce “un secondo padre”, arrivano lo scudetto e la Coppa delle Coppe nel 1968, la Coppa dei Campioni e quella Intercontinentale nel 1969, trofei che lo consacrano definitivamente a fuoriclasse assoluto, riconosciuto a livello europeo con la conquista del Pallone d’Oro 1969.

Gli anni ‘70 vedono Rivera battersi per il suo Milan da indomabile capitano in campo e non solo. I secondi posti in campionato del 1971 e soprattutto del 1972 e 1973 (l’anno della fatal Verona) sono costellati da roventi polemiche scatenate da Rivera contro i poteri del calcio italiano. I successi degli anni 1972 e 1973 (due Coppa Italia oltre alla Coppa delle Coppe) costituiscono gli ultimi successi prima di un grave declino societario che impegna Rivera nella ricerca di una soluzione che consenta al Milan di rimanere nell’olimpo del calcio italiano.

Scongiurata nel 1977 la retrocessione sul campo, Rivera, finalmente di nuovo in coppia con Rocco, trascina il Milan alla conquista della Coppa Italia 1977 e, con Liedholm in panchina, dello scudetto della stella nel 1979, festeggiato a San Siro il 6 maggio al termine di Milan - Bologna e caratterizzato dallo storico appello rivolto prima della partita dal Capitano ai tifosi che avevano occupato un settore inagibile di San Siro. Un mese dopo Rivera annuncia il ritiro agonistico e l’ingresso nei quadri societari del Milan sino all’avvento di Silvio Berlusconi.

VIDEO - RIVERA RACCONTA LO SCUDETTO DELLA STELLA (1979)

CARATTERISTICHE

Regista e mezzapunta classica, aveva un’eccezionale visione di gioco, dribbling secco, ottima vena realizzativa e non disdegnava giocate ad effetto ma quasi esclusivamente fatte in funzione delle necessità di squadra.

 CURIOSITA'

Gianni Rivera, uomo di rara intelligenza e indipendenza di pensiero in un mondo abitualmente votato al conformismo come quello calcistico, ha spesso riempito le pagine dei giornali per la sua verve polemica e i suoi originali comportamenti.

Numero uno nel Milan per quasi vent’anni, Gianni non ha mai realmente sfondato con i colori della Nazionale.

Comprimario nella vittoria degli Europei 1968, giocati alla vigilia dei grandi trionfi internazionali con il Milan, Gianni è una delle stelle del Mondiale messicano del 1970. Oggi lo ricordiamo tutti per il gol della vittoria nell’epico scontro con la Germania terminato 4- 3, ma pochi sanno che quel gol è frutto di un chiaro istinto di ....sopravvivenza. Gianni si sente moralmente colpevole del gol del pareggio di Gerd Müller; se pure prova a trovare giustificazioni rispetto al suo piazzamento nel corso dell’azione, ci pensano i compagni di squadra (Albertosi su tutti) a ricordargli a suon di insulti quanto poco ...accorto fosse stato nel difendere la posizione a ridosso del palo.

Rivera, per rimediare all’errore commesso, spinto da inerzia e ...paura si spinge in avanti all’appuntamento con il destino, che si concretizzerà in un piattone di destro imparabile che, suggellando il 4 -3 finale, consegna l’Italia alla finale e alla Storia.

VIDEO - 5 DOMANDE A GIANNI RIVERA

PALMARES

Milan: 3 Campionati italiani (stag: 1961/62; 1967/68; 1978/79); 2 Coppe dei Campioni (1962/63; 1968/69); 1 Coppa Intercontinentale (1969); 4 Coppe Italia (1966/67; 1971/72; 1972/73; 1976/77); 2 Coppe delle Coppe (1967/68; 1972/73)

Nazionale Maggiore: 1 Campionato Europeo (1968)

Personale: 1 Pallone d’Oro (1969)

Inserito nella lista IFFHS dei “Migliori calciatori del XX secolo (2000, 20.posizione)

Inserito nelle "Leggende del calcio" del Golden Foot (2003)

Inserito nel FIFA 100 (2004, classifica relativa ai più grandi calciatori viventi)

Inserito nella Hall of Fame del calcio italiano nella categoria Veterano italiano (2013)

STATISTICHE

Club: Alessandria (anni 1958/60): Serie A, 26 presenze, 6 reti --- Milan (anni 1960/1979): Serie A, 501 presenze, 122 reti; Coppa Italia, 74 presenze, 28 reti; Coppe Europee ed altre Coppe: 83 presenze, 14 reti; complessivo con Milan: 658 presenze, 164 reti --- Nazionale Maggiore (anni 1962/1974): 60 presenze, 14 reti

Di Enrico Maggioni