In settimana Gennaro Gattuso ha raggiunto l'obiettivo personale della stagione: il rinnovo di contratto con il Milan. Il tecnico ha firmato fino al 2021. Adesso si può parlare di futuro con certezza, anche se lo stato d'animo è lo stesso di prima. Anzi, se possibile Rino è ancora più carico, consapevole di avere ancora più responsabilità e pressioni. Adesso non può davvero più fallire.
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Gattuso ha le idee chiare: niente rivoluzioni per il Milan del futuro
La Champions League è lontanissima, ma Rino non smette di crederci, almeno finché non sarà la matematica a costringerlo. In ogni caso, Gattuso ha già inquadrato i nuovi obiettivi: consolidare il piazzamento in Europa League e giocare al massimo la finale di Coppa Italia. Le motivazioni non mancano e Gattuso si aspetta una squadra sempre con il coltello fra i denti.
Anche perchè con il Sassuolo, avversario di giornata, non c'è mai nulla di scontato. Con i neroverdi mai sfide banali: una sconfitta è costata la panchina a Massimiliano Allegri; due anni fa ha esordito Gianluigi Donnarumma; lo scorso anno l'ha decisa Carlos Bacca con un rigore discusso. Il tutto con tantissimi gol e senza che uscisse mai un pareggio (5 a 4 per il Milan il conteggio). Oggi però la situazione è per la prima volta totalmente diversa: il Milan non prende quasi mai gol e fa fatica a segnare. Anche il Sassuolo in attacco non fa tanta paura, ma viene da quattro risultati utili consecutivi, tra cui il pareggio con il Napoli. In campo per il Milan dovrebbe esserci il solito undici, con l'unica variabile Ignazio Abate.
Il rapporto con la squadra di Rino è sempre stato ottimo e il rinnovo ha forse solidificato ancor di più. Bisogna però iniziare a pianificare le prossime stagioni e, dunque, il prossimo mercato. Gattuso prova a concentrarsi sul gruppo a disposizione, ma alla fine crolla e spiega cosa servirà al Milan del futuro. Di certo, chiarisce, non ci sarà una rivoluzione come quella della scorsa estate. La base è ottima e serviranno giusto pochi ritocchi. L'identikit per chi dovrà arrivare è chiaro e non è molto diverso da quello che aveva tracciato Leonardo Bonucci: giocatori di esperienza, scrive il Corriere della Sera, con personalità e soprattutto qualità.
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