Non ha mai indossato la maglia del Milan in campo in gare ufficiali, ma la fede calcistica rossonera ha sempre accompagnato e scandito la sua carriera professionale in altre squadre. Varese, Perugia, Sampdoria o Lazio che fossero, Fabio Bazzani, dal 2014 esperto di tattica su Milan Channel prima e Milan TV poi, ha sempre dato tutto in campo per le rispettive maglie ma ha anche seguito da tifoso le vicende del Milan. Ieri centravanti e oggi allenatore, "Bazza" ha all'attivo in carriera anche alcune presenze in Nazionale. Perché e come è diventato milanista ce lo spiega lui stesso in questa chiacchierata.
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#TBT – Bazzani: la tattica rossonera
QUEL VIAGGIO VERSO PERUGIA
"Giocavo a Varese - apre il libro dei ricordi il bomber - e il nostro Campionato di C1 era ormai finito. Con alcuni amici ci guardammo in faccia, guardammo l'orologio e decidemmo di provarci. Il giorno dopo, il Milan si giocava lo Scudetto a Perugia, nell'ultima giornata della Serie A del 1999. Corremmo in piazza Duomo a Milano, per cercare di accaparrarci gli ultimi biglietti disponibili e ci riuscii. Poche ore dopo, era il mattino della domenica, io, Nicola, Davide e Matteo ci siamo messi in viaggio per Perugia su una Polo nera e fu bellissimo vivere ai distinti dello stadio Curi l'impresa tricolore rossonera. Nel prosieguo della mia carriera avrei anche giocato a Perugia, facendo anche gol proprio contro il Milan. Incredibile".
LA FESTA PER ATENE 1994
"Che tamponamento quella sera - è un altro episodio milanista di Fabio Bazzani - era appena finita Milan-Barcellona 4-0, ad Atene, contro Cruyff. Una gioia pazzesca. Per la fretta di raggiungere il centro di Bologna per festeggiare, il mio amico che mi trasportava in scooter finì per tamponare l'auto che avevamo davanti. I danni c'erano ma limitati e volevamo fare in frettissima la constatazione amichevole, per arrivare il prima possibile in piazza Maggiore. Così facemmo e fu festa grande".
TRA FORTITUDO E MILAN
"Io - racconta Bazza - sono nato a Bologna e il mio accesissimo tifo cittadino è sempre stato nel basket, a favore della Fortitudo. Quello per il Milan è sempre stato il tifo calcistico, Galliani e Ancelotti lo sapevano, tanto che nel 2004 ci fu qualche apprezzamento e qualche discorso. Anche se poi non andai al Milan, dopo la finale di Istanbul dichiarai in un'intervista di aspettare a dare il Milan per morto ed ebbi ragione perchè nel 2007 arrivò la settima Champions ad Atene. Adesso sono molto contento di seguire tatticamente l'evoluzione della squadra sui canali rossoneri".
Fonte: acmilan.com
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