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Italia, pietoso il confronto economico con l’Europa: la Champions è fondamentale
La polemica innescata da James Pallotta, a cui ha risposto Marco Fassone, è stata solo la scintilla che ha fatto traboccare il vaso: il calciomercato sta impazzendo. Molte squadre, infatti, spendono cifre folli per giocatori normali e il calcio sta diventando sempre più una ragione di business. Ad alzarsi sono i prezzi dei cartellini e, inevitabilmente, anche quelli delli stipendi. Il monte ingaggi, come scrive questa mattina il Corriere della Sera, deve restare intorno al 50-60% del fatturato. Il Milan lo rispetta: allo stato attuale, il costo degli stipendi sarebbe di circa 115 milioni lordi, al fronte di un fatturato che nel 2016 è stato di 236 milioni e che nel 2017 dovrebbe superare i 250 milioni. Ciò che più conta, però, è la qualificazione in Champions: i soldi provenienti dalla massima competizione europea, infatti, sono quelli che fanno la differenza. Un report dell'UEFA ha mostrato come da sponsorizzazioni e introiti commerciali i nostri club hanno incassato solo 386 milioni, piazzandoci al 6° posto in Europa dietro Inghilterra (1,3 miliardi), Germania (1 miliardo) Spagna (562 milioni), Francia (545) e Russia (427).
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