ROMA MISURATA, SOLIDA E CINICA
Prima di approfondire la proposta calcistica avversaria, analizziamo qualche dato statistico. La Roma ha imparato e consolidato l'arte della misura: segna poco ma segna sempre - non rimane a secco da venti giornate -, da Empoli in poi ha realizzato esattamente una rete ogni gara, molto spesso sufficiente per avere la meglio. Da metà marzo in poi sono ben sei gli 1-0collezionati, indice lampante di concretezza e compattezza. I giallorossi sono bravi a resistere, in particolare nessuno ha concesso meno gol di loro (7, come Inter e Napoli) nel corso della prima mezz'ora. Anzi, da un mese a questa parte hanno costantemente colpito entro l'intervallo (Hellas Verona, Inter, Fiorentina e Atalanta), a sottolineare l'importanza della prima frazione.
La Roma tende a non farsi carico del possesso palla, rimanendo corta e attenta grazie a una retroguardia brava e fisica in marcatura. Il 3-5-2, o 3-4-2-1 all'occorrenza, non si scopre, schierando linee strette e binari veloci. Le fasce sono un evidente punto di forza, Angeliño dalla sinistra e Soulé dalla destra rappresentano spesso l'ingranaggio cruciale delle azioni offensive: hanno il compito di inventare, mettendosi in proprio oppure assistendo la punta. I giallorossi non hanno nemmeno molto il predominio nei passaggi, neanche in termini di precisione, non mancano lanci e sponde in area, gradita e talvolta preferita la ripartenza.
DA SVILAR A KONÉ, LA CHIAVE È SOULÉ
Iniziamo dalla porta per parlare di singoli. Mile Svilar è ormai una garanzia dal rendimento costante e ricco di sostanza, abilissimo nei riflessi e coinvolto in diverse parate decisive. Uno dei leader del gruppo, capace di tenere a galla i compagni nei momenti di difficoltà. La retroguardia poggia anche su Gianluca Mancini ed Evan Ndicka, "coppia" affiatata e solida, esperienza e lavoro sporco al servizio del collettivo per limitare in primis l'attacco di fronte. In mezzo al campo muscoli e ordine nei piedi di Bryan Cristante, anche se probabilmente merita maggiore attenzione Manu Koné, elemento imprescindibile e dinamico all'interno del cuore della manovra.
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In assenza del bomber Artem Dovbyk (12 gol in questo campionato), attenzione a uno Eldor Shomurodov rigenerato e spesso pericoloso. Ma la vera mina vagante risponde al nome di Matías Soulé, coinvolto in quattro gol nelle sue più recenti cinque presenze in Serie A (2 gol, 2 assist), tanti quanti nelle precedenti 24 di campionato. L'argentino è l'unico nato dal 2003 in avanti ad aver servito almeno tre assist sia nel 2023/24 che nel 2024/25. Con la Roma in campionato ha preso parte a otto centri (5 gol, 3 assist).
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