Il Milan ha chiuso il bilancio della stagione 2017-18 con una perdita netto a livello consolidato di 126 milioni di euro, in aumento di 53 milioni rispetto all'esercizio precedente (73). Peggioramento dovuto a maggiori ammortamenti e svalutazione dei diritti alle prestazioni dei calciatori per 49,3 milioni, da maggiori costi per il personale tesserato per 13,2 milioni e da maggiori oneri finanziari per 16,4 milioni.
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Milan, bilancio 2017-18 in negativo, ma aumentano i ricavi
Il bilancio della stagione sportiva 2017-18 del Milan è in negativo di 126 milioni di euro, ma i ricavi rispetto all'anno scorso aumentano di 43
RICAVI - Dal punto di vista dei ricavi, tuttavia, una notizia positiva perché aumentano rispetto alla stagione scorsa. La società rossonera ha ricavato ben 255.8 milioni, 43, 7 in più rispetto all'esercizio passato (212,1). Aumentati i ricavi dei diritti TV (+10,9 milioni) e i ricavi dalle gare, soprattutto grazie all'aumento degli abbonamenti e alla possibilità di giocare l'Europa League. Diminuiti, invece, i ricavi commerciali principalmente a causa di Adidas che ha deciso di rescindere anticipatamente il proprio contratto coi rossoneri.
GESTIONE CALCIATORI E COSTI OPERATIVI - Grazie alla gestione calciatori il Milan ha guadagnato 31,7 milioni, grazie alle plusvalenze ottenute. Nel bilancio 2017-2018, che fotografa la gestione dell’amministratore delegato Marco Fassone e della precedente proprietà cinese, i costi operativi sono aumentati di 80,5 milioni rispetto al 2016-2017, attestandosi a 354,4 milioni.
I 170 MILIONI DI ELLIOTT - Tenuto conto che nel corso dei mesi di agosto e settembre 2018, sono stati effettuati versamenti da parte dell’azionista di controllo (Fondo Elliott) per complessivi 170,5 milioni e che il Milan ha proceduto all’estinzione dei due prestiti obbligazionaril’equilibrio patrimoniale e finanziario è stato ristabilito. Intanto, la prima assemblea dei soci si terrà il 25 ottobre: ecco chi entrerà nel CdA!
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