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Milan, Piatek: “Un sogno diventato realtà. Il West Ham mi voleva, ma ho detto no”

Intervista esclusiva per un quotidiano polacco da parte di Krzysztof Piatek: l'attaccante ex Genoa ha parlato della sua nuova avventura a 360 gradi

Alessio Roccio

Krzysztof Piatek, nuovo attaccante del Milan, ha parlato in esclusiva ai microfoni di PrezgladSportowy, uno dei principali quotidiani sportivi polacchi. Ecco le parole del numero 19 rossonero, tradotte integralmente da MilanNews.it.

Congratulazioni, sei un giocatore del Milan. Quanto hai dormito negli ultimi giorni?

"Poco, avevo grande adrenalina. Gli ultimi giorni sono stati davvero intensi. Ora ho molte responsabilità di marketing, ma mi sto lentamente liberando di questa pressione. Giovedì ho fatto molto - conferenza, sessione fotografica, intervista per la televisione del club. Venerdì (oggi, ndr) ho i test sportivi, ma sto lentamente cercando di concentrarmi per lavorare duramente. È tempo di calmarsi dopo questo periodo folle".

Giovedì hai passato quasi otto ore a Milanello. Presentazione, saluto con la squadra, quindi allenamento. Quali sono le tue prime impressioni?

"Incredibile! Sono andato in un grande club. Voglio realizzare i miei sogni, migliorarmi e fare i miei prossimi passi nella mia carriera. Non ho dubbi che abbia preso un'ottima decisione. Mi sento benissimo, i miei compagni mi hanno accolto alla grande, sorprendentemente non c'è stato un rito di iniziazione - una serie di calci (ride). Poi c'è stato il primo briefing. Per ora è una fiaba".

Hai parlato con Gennaro Gattuso?

"Sì, ma c'è stato solamente uno scambio di opinioni molto cortese. Era contento che io fossi finalmente con la squadra. Mi ha augurato buona fortuna. Non c'è stato il tempo per una lunga chiacchierata e per chiarire cosa voglia da me".

Milanello non lascia dubbi sul fatto che tu sia arrivato in una grande squadra.

"Uno shock in positivo. Tutto è al più alto livello mondiale qui. Sei campi, due riscaldati, che useremo in inverno, uno sintetico, due palestre, la cucina, la sala da pranzo, ogni giocatore ha la propria stanza. E' un posto fantastico. Ogni situazione ti porta a nuove impressione. Ho fatto i test medici, cenato con le autorità del club, firmato il contratto e visitato la stanza con i trofei, dove sono rimasto a bocca aperta. Un uomo gioca tutta la sua vita per arrivare in un posto del genere".

Hai sorpreso la Serie A e il calcio europeo in 6 mesi. Da anonimo sei diventato una star e hai moltiplicato il tuo valore in tempo record.

"Quando sono arrivato al Genoa in estate non pensavo che avrei lasciato il club in inverno. E' stata un'offerta irrinunciabile sia per me che per loro. Mi ha aperto una grande prospettiva di sviluppo, che nessuno voleva bloccare o rallentare. Dirò di più, ho fatto la cosa giusta. Non puoi rifiutare un club come il Milan. Non sono venuto qui per sedermi in panchina e accontentarmi. Ho la possibilità di far parte della leggendaria storia del club e voglio sfruttarla. All'inizio della stagione ho sorpreso tutti, anche me stesso. Quando ho iniziato a segnare è diventato chiaro che i club europei avrebbero iniziato a interessarsi a me. Le mie prestazioni hanno avuto grande risonanza, ma nonostante tutto ho pensato che se me ne fossi andato, sarebbe stato in estate, e poi è successo questo...la vita è bella e imprevedibile".

Il Milan ti ha cercato concretamente da subito.

"Sì, l'offerta è arrivata due settimane fa. Le carte sono state messe da subito e chiaramente sul tavolo: 'Ti vogliamo, ti diamo questo e tanti soldi al Genoa. Cosa ne pensi?' Non c'è stato bisogno di alcun calcolo da parte mia. La situazione era win-win sia per me che per il club. Una somma enorme per il Genoa e per me l'inizio del capitolo 'Sogni che diventano realtà'".

A proposito. Su internet circola una foto di te ad 11 anni con un asciugamano del Milan.

"Fino ad ora, ho potuto solo mettere questo asciugamano sulle mie spalle. Oggi invece indosso una maglietta vera del Milan con il mio nome. Magia. Il mio caso dimostra che qualunque desiderio possa diventare realtà. Detto ciò, non dimentico che ho 23 anni e so che devo ancora fare molto, lavorare duro per rimanere a galla. Non voglio fare una stagione in alto e poi scomparire. L'obiettivo è completamente opposto. Andare sempre più in alto. In parallelo con il Milan, con il quale voglio giocare in Champions League".

Ho parlato con Pauline, la tua ragazza, che ha mi rivelato che c'è un'altra foto. Si vede che tu cammini con tuo padre, che indossa una maglietta rossonera.

"Sì, ma la foto non era di buona qualità, quindi non l'ho condivisa. E' stato al termine di una partita. Mio ​​padre mi ha seguito vestito di rossonero, quindi posso dire che è il sostenitore del club con cui ho appena firmato".

Come hanno reagito i genitori dopo aver ricevuto una chiamato dal loro figlio che gli ha comunicato: "Il Milan è interessato a me"?

"Mio padre è rimasto calmo. Cercava di tenermi tranquillo. "Figlio, lascia che prima si mettano d'accordo." Non penso che volesse che diventassi matto, e poi che rimanessi deluso se l'affare non fosse andato in porto. Quando ho iniziato a segnare, e alla fine del girone d'andata avevo 13 gol, lui sentiva che qualcosa sarebbe potuta accadere in inverno".

E' vero che il West Ham ti voleva?

"Sì, c'era una grande offerta, ma il Genoa l'ha respinta. Preferiva andassi al Milan, con cui ha un ottimo rapporto. E anche io non ho lasciato molti dubbi. Ero determinato ad andare al Milan. Con tutto il rispetto per il West Ham, ma sono venuto in un club molto più grande. L'offerta a me in termini economici era simile, ma in questa fase della mia carriera i soldi non sono la cosa più importante per me. Qui ho la possibilità di giocare in Champions League".

Bene, hai grandi ambizioni. Non metti in primo piano il tuo conto in banca.

"Questa non è la mia priorità. Se il denaro contasse di più nelle mie valutazioni, avrei aspettato l'estate o avrei scelto una direzione diversa. Invece ho guardato più alla mia crescita e poi a tutto il resto. È abbastanza per mantenere la famiglia. Ho scelto la mia strada. Faccio costantemente dei passi ponderati e funziona abbastanza bene. Questo è quello che sto facendo nella mia carriera".

Come mai hai scelto la maglia numero 19 e non la 9?

"Ne ho parlato con il club. Devo essere sincero, volevo la 9 e non lo nascondo. Il Milan, però, ha un'altra idea. Deve essere una ricompensa per i calciatori che se lo meritano. L'hanno indossata grandi predecessori come Filippo Inzaghi e Marco van Basten. Mi è stato dato di capire che devo prima dimostrare a me stesso, dare qualcosa al club, e poi vedremo. E io voglio farlo...".

Gli ultimi momenti concitati della trattativa ti hanno messo fuori ritmo?

"No. Ho lavorato bene per con il Genoa. Mi sento forte. Certo, questa settimana è stata una follia assoluta. È stato difficile trovare un po' di pace. Non ho potuto giocare lunedì contro il Milan a causa della squalifica. Ero allo stadio, ma non volevo che l'attenzione fosse su di me. I ragazzi dovevano concentrarsi sulla partita, non su quello che stava accadendo intorno a me".

Ma i paparazzi ti hanno comunque ripreso.

"Stai parlando di quando ero nel mio giardino? L'affare era già al traguardo. Attendevo lo sviluppo degli eventi e di partire per Milano. Molti giornalisti erano sotto casa mia a Genova, ma volevo comunque tenermi in allenamento. Ho fatto alcuni esercizi di forza all'interno - push-up e crunch - ma volevo anche usare la palla. Per me è ancora una sensazione molto strana. Non riesco ad abituarmi a così tanto interesse. La popolarità è un'aggiunta, solo la palla conta per me. Nonostante molte cose per la testa, tutta questa attenzione dei media, mi sento benissimo e sono ansioso di giocare. Sono a disposizione dell'allenatore".

Giocherai sabato contro il Napoli?

"Lo spero. La decisione appartiene a Mr. Gattuso. Staremo a vedere. Non c'è molto tempo per vedermi in allenamento, quindi rispetterò la sua decisione, ma personalmente vorrei esordire e presentarmi ai tifosi a San Siro. A maggior ragione perché è una bella partita. Sono così felice di essere al Milan, non vedo l'ora del debutto".

Per noi polacchi sarà certamente una grande partita, c'è la sfida tra te e Milik.

"Arek è in una forma eccellente e c'è una bella sfida anche per la classifica marcatori. Non vedo l'ora che arrivi sabato. Domani inizieremo il ritiro a Milanello, sabato poi saprò se giocherò. Può essere. Non ho potuto giocare l'ultima partita e vorrei tornare a fare gol".

Pensi che Gattuso finirà per fare un attacco a due con Cutrone? Con che tipo di sistema di gioco giocherà il Milan?

"È troppo presto per una risposta. Giovedì abbiamo fatto una partitella interna, ma non molto sulla tattica. Probabilmente ci saranno più particolari domani (oggi, ndr). Poi ho svolto anche lavoro individuale per adattarmi alle idee del mister".

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