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Milan, la Champions passa anche dalle riserve

Patrick Cutrone, attaccante del Milan (GETTY Images)

Dopo aver conquistato il terzo posto, il Milan ora deve pensare a come centellinare le forze per confermarsi da qui a fine stagione in zona Champions

Donato Bulfon

Terzo posto, missione compiuta per il Milan che non si ritrovava in quella posizione in campionato, almeno per quanto riguarda il girone di ritorno, dal finale di stagione 2012/2013, con Massimiliano Allegri in panchina. Ora, i rossoneri saranno chiamati a confermarsi nelle 12 gare che restano da giocare da qui al termine del campionato, con la necessità di evitare cali di tensione e perdere così il vantaggio accumulato.

STANCHEZZA - Negli ultimi match, i rossoneri di mister Gattuso hanno forse rivelato un po' di stanchezza, un po'fisica, ma principalmente mentale. Tanti giocatori, infatti, hanno dovuto tirare la carretta per diversi mesi, tanto da poter rifiatare poco, con la necessità di essere sempre concentrati e sul pezzo, senza mollare mai di un metro. Stiamo parlando dei vari Franck Kessié e Tiémoué Bakayoko, veri stakanovisti della mediana, ai quali il Milan non è riuscito mai a fare a meno. Ma ora, con il rientro di Lucas Biglia, potrebbe essere arrivato il momento del riposo almeno per uno dei due. Lo stesso Paquetà, impiegato sempre da quando è arrivato a Milanello nei primi giorni di gennaio, avrebbe necessità di staccare un attimo. In avanti, quello che sta peggio sembra essere Jesus Suso, lontano parente del bel giocatore ammirato ad inizio stagione.

I CAMBI - La novità di questo momento stagionale in casa Milan è che l'infermeria si sta svuotando e le alternative in ogni ruolo possono cominciare ad essere credibili. Per il sogno Champions e la conferma del terzo posto, infatti, ci sarà bisogno di tutti e quindi anche dei rientranti Zapata e Caldara in difesa, di Conti e Laxalt sulle fasce, del già citato Biglia in mezzo, e delle tre alternative davanti, cioè Castillejo, Cutrone e Borini. Quindi almeno otto elementi che possono dar fiato a quegli undici che ora stanno giocando sempre. E questa potrà essere davvero la chiave di volta per il ritorno del Milan in Champions League dopo cinque anni.

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