Ecco le parole a Sportitalia di Umberto Gandini, ex direttore generale del Milan ed ex dirigente della Roma, sul momento dei rossoneri, tra il mercato e l'operato di Leonardo: "Andiamo oltre la mia figura. Credo che il problema del Milan sia avere una proprietà consapevole di cosa significhi gestire una società di calcio. È un’azienda molto particolare, che ha un pubblico che vive sull’emotività. In società, ci sono persone in grado di farlo ma hanno anche bisogno di tempo. Sono arrivati in un momento difficilissimo, il calciomercato, e si sono trovati in una realtà dove non erano pronti a prendere subito le redini e ora ne stanno pagando lo scotto”.
news milan
Gandini a Sportitalia: “Leonardo? E’ arrivato che non c’era una struttura societaria”
Umberto Gandini, ex direttore generale del Milan, ha così parlato ai microfoni di Sportitalia sul momento particolare dei rossoneri
Sulla società e sui movimenti: “Se una persona ha assunto un ruolo ha la responsabilità di gestirlo. Leonardo si è trovato al Milan quando la struttura societaria ancora non c’era, ha dovuto affrontare alcune urgenze e ha dovuto mettere in campo una squadra. Questa squadra ha subito gravi danni dalle assenze di Bonaventura e Biglia, ha perso la fantasia che ha permesso ad Higuain di essere efficace. Questo non è imputabile al mercato. Adesso è arrivato Paquetà e fa capire il senso in cui vuole andare Leonardo. Ci sono dei vincoli ancora da scoprire e sono quelli che impediranno di fare certe operazioni se non completamente coperte”.
Su Higuain: “Leonardo è stato sicuramente chiaro e diretto. Il messaggio è palese sull’Higuain calciatore e persona. Sei al Milan, hai un contratto e devi fare il tuo mestiere. Nascono poi altri problemi. Se riscattare o meno Higuain, questo è un problema anche della Juventus. La Juventus non si può permettere di avere un giocatore come Higuain che torni dopo una stagione fallimentare. La Juventus è parte in causa. Ha interesse nel fatto che il Milan porti alla fine il prestito e riscatti Higuain. Conosco Leonardo da vent’anni, non so se le sue parole fossero strategia. Il suo messaggio è stato pubblico, e questo non è usuale per lui. Il giocatore è confuso, ha fatto un cambio radicale di prestazione dal rigore fallito contro la Juventus. Mi permetto di ricordare, che si è trovato in una squadra non costruita per giocare con il centravanti. Il Milan sono anni che non ha una struttura adatta a giocare per un centravanti. Qualcosa da sistemare nel sistema c’è ma principalmente riguarda l’assenza di giocatori come Biglia e Bonaventura”.
Su Morata: "Per me lo spagnolo non arriverà al Milan. Lo stipendio e l'interesse del Chelsea non coincidono. Il problema del calciomercato è creare aspettative. Faccio fatica a vedere Morata che lascia il Chelsea per andare al Milan. Ho letto l'indiscrezione riguardante Andrè Silva alla Juventus e Morata al Chelsea. Questo è interessante perchè intervengono i procuratori".
I momenti più brutti e belle con il Milan: "La notte più brutta al Milan è stata quella di Istambul, quello era il Milan più forte ma è difficile capire cosa sia successo. Quelle più belle Barcellona ’94 e Atene 2007”.
La proprietà cinese: "Sinceramente Yonghong Li non l’ho mai visto. Ho partecipato alla due diligence, ho seguito la parte burocratica della cessione e l’ho vissuta come una cosa vera. Deluso da Fassone? Non ho il diritto e il dovere di esprimere un’opinione. Per giudicarlo serviva essere con lui, sicuramente non è stato il miglior Milan”.
Su Berlusconi e Galliani: "La passione per il calcio e la voglia di stupire li hanno portati a Monza. Hanno grande amore per il calcio. Berlusconi? Quello che ha fatto nella sua carriera lo descrive".
© RIPRODUZIONE RISERVATA