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Castillejo: “Il Milan andrà sicuramente in Champions League”

Samu Castillejo, esterno offensivo del Milan (credits: GETTY Images)

Samuel 'Samu' Castillejo, esterno offensivo del Milan, si è detto sicuro della qualificazione in Champions League dei rossoneri: le sue dichiarazioni

Daniele Triolo

"Samuel 'Samu' Castillejo, esterno offensivo del Milan, ha rilasciato un'intervista ai microfoni di 'DAZN'. Queste le dichiarazioni di Castillejo:

"Sul primo contatto con il Milan: "C'è questa foto, del 2006, ero bambino e prima della partita ero andato negli spogliatoi, dove ora cammino sempre, poi c'è anche un'altra foto: io in Duomo con la bandiera del Milan".

"Sui primi ricordi rossoneri: "Giocatori come Paolo Maldini e Gennaro Gattuso. Quella è una squadra che ha vinto tutto. Da bambino amavo il calcio e quella è una squadra che ho sempre seguito. A 12 anni ho avuto la possibilità di venire a Milano ed entrare in spogliatoio prima di una gara, era un Milan-Torino 0-0. Alberto Gilardino sbagliò il rigore. Ricordo tutto in modo bellissimo, lo stadio era impressionate e i tifosi incredibili per come sostenevano la squadra. Sono ricordi indimenticabili".

"Sui primi mesi al Milan: "Di sicuro non ho avuto molto spazio per mettermi in mostra in campionato, ma chiaro, posso dare di più. Per questo mi hanno comprato, Leonardo ha avuto fiducia in me e voglio ripagarlo".

"Sul perché non si è ancora visto il miglior Castillejo: "E' chiaro: quello di cui ha bisogno un giovane è la continuità, è giocare, è sentirsi in fiducia e vedere che le cose ti riescono e che alla fine il calcio che hai dentro viene fuori. Tutto questo deve ancora succedere e c'è tanto di me da vedere ancora".

"Sul video con il prete che gli chiede di non lasciare il Villarreal: "Si parlava della mia cessione al Milan, al parroco piacevo tanto per come giocavo, mi ha detto di non andare. Qualcuno stava riprendendo la messa e lui ha anticipato il trasferimento. L'ha ufficializzato, non si sapeva ancora al 100% ma era tutto quasi definito e alla fine l'ha chiusa lui".

"Sul suo nuovo tatuaggio: "Mi sono tatuato il numero 7, quello che adesso porto sulla maglia. Mi sono tatuato tutti i numeri con cui ho giocato e così ho voluto fare anche con il 7"

"Su cosa prenderebbe da numeri 7 del Milan come Robinho, Alexandre Pato ed Andriy Shevchenko: "Da Robinho il dribbling, un giocatore fantastico nell'uno contro uno, da piccolo lo ammiravo tanto. Pato l'ho avuto come compagno, è incredibile il mondo in cui colpiva il pallone e la velocità che aveva. E poi è una gran persona. Shevchenko invece, aveva tutto. Ha vinto il Pallone d'Oro, ha vinto tutto con il Milan, un punto di riferimento per i tifosi. E' evidente che lui avesse tutto".

"In quale aspetto deve migliorare secondo Gattuso: "In tutto, mi dice in tutto. Scherza molto con me, è un allenatore molto vicino ai giocatori e la cosa alla fine ti aiuta. Parla con tutti, grida con tutti. E' un allenatore sempre attivo e alla fine ti costringe a stare sempre sveglio, sul pezzo, mai fermo. E tutto questo aiuta noi giocatori".

"Sul perché il Milan potrà farcela ad andare in Champions League: "Sicuramente sì, perché siamo una squadra con una mentalità vincente, con giocatori forti, siamo un gruppo molto unito. Siamo una famiglia grazie al mister: è quello che ho ascoltato da lui sin dal primo giorno. E, alla fine, le squadre compatte e le grandi famiglie ottengono risultati".

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