news milan

Bakayoko: “L’esordio al Milan? Non mi sono piaciute le parole di Gattuso ma ora è come un padre”

Tiémoué Bakayoko Milan
Ecco le parole del centrocampista del Milan, Tiémoué Bakayoko, ai microfoni del portale francese "Bro Stories"

Donato Bulfon

Tiémoué Bakayoko, centrocampista del Milan, ai microfoni del portale francese 'Bro Stories', ha rilasciato le seguenti dichiarazioni.

Sul Chelsea: "Ho lasciato il Chelsea perché ho sentito che il club non mi voleva più. Certamente, ero dispiaciuto. Sono stato per un anno, non è andato come avevo previsto. È stata una decisione semplice e difficile allo stesso tempo da prendere perché il Chelsea è il Chelsea e non penso di aver mostrato le mie capacità, quindi è spiacevole. È stata una decisione facile invece perché non penso che il mister contasse su di me e il Milan è difficile da rifiutare”.

Sul passaggio al Milan: “È stato tutto veloce, ho iniziato e non ero felice ma non ero neanche triste per non giocare e non essere schierato dal mister. È successo tutto velocemente dal momento in cui ho capito con certezza che il Milan mi voleva”.

Sui problemi al Chelsea: “Tutto stava andando per il verso giusto fino a un momento particolare. Non è stata una cosa semplice da vivere ed è stato probabilmente il mio primo momento duro in carriera: essere in un che non ti vuole per la stagione successiva. Non è semplice ma credo che sia necessario vivere momenti come questi. Mi ha aiutato molto a superare ciò che sto vivendo ora. Ora sono pronto ad affrontare momenti più difficili, credo di essere più preparato”.

Sull'arrivo al Milan: “Sono arrivato al Milan e ho incontrato Maldini, una leggenda. È stato speciale essere davanti a lui. Camminare nell’ufficio e vedere i trofei. Conoscere il Milan e viverlo tutti i giorni sono cose differenti, capisci che non è un club qualsiasi, capisci di essere in una squadra vincente, con una bacheca piena di trofei. La prima settimana non è andata molto bene. Tutti mi hanno accolto bene, le condizioni erano perfette per esprimersi al meglio. Qualche volta pensi che l’adattamento sta andando bene e veloce e che sei in grado di dare il massimo ma non va così sfortunatamente e i tifosi non erano gentili nei miei confronti”.

Sulle parole dopo l’esordio di mister Gattuso: “Non mi piace cosa ha detto. Non voglio ripeterlo ma sono state parole dure, soprattutto dopo aver giocato solamente venti minuti nella mia prima partita. Non mi è piaciuto che è stato duro subito e gliel’ho detto. Ora va meglio. Conosciamo il suo carattere, Gattuso è un allenatore e uomo combattente. Ha voluto trasmettermi lo spirito che probabilmente io non avevo. Lo spirito da combattente io l’ho costruito qua. Lui è come una figura paterna. Il nostro rapporto è il massimo. Parliamo di tutto. È bello avere un rapporto di questo tipo con l’allenatore”.

Sulla città di Milano: “Milano è una bella città. C’è il sole per la maggior parte del tempo, l’inverno è abbastanza freddo ma soleggiato. Il cibo è ottimo qui e questo è molto importante per me. Poi Milano è anche una delle migliori città per la moda e per me è divertente essere qua. La mia vita è abbastanza interessante fuori dal campo. La città vive di calcio. Ci sono due club milanesi, e sono ovviamente rivali.  È bello incontrare persone per la città, per strada. C’è una grande passione. C’è il blu e c’è il rosso. Se cammini a San Siro un giorno è blu e il giorno dopo rosso. È differente. Questa è una cosa positiva”.

Sul campionato di Serie A: “La Serie A sta tornando. Paragonato a quello che ho imparato quando ero a Monaco e al Chelsea direi che è simile. Io penso che sia meno intenso qui il gioco rispetto all’Inghilterra e alla Francia ma è difficile allo stesso modo. La cultura tattica è molto importante. Ci alleniamo molto senza la palla. È molto tattica e questo è molto importante. Mi piace questo campionato come calciatore, permette di mettere in mostra le mie capacità”.

Sulla convocazione nella Nazionale Francese: “Certo che ci penso alla Nazionale. Una volta che ci sei stato ci vuoi tornare. La cosa più importante è la prestazione in campo. Io penso che è l’unica cosa che tiene le porte aperte alla squadra. Ora le cose sono migliorate, ci penso ma fino a poco fa non ci avrei mai pensato e non avrei pensato di meritarmela o pretendere di giocarci. Si, ora ci penso e spero di tornarci presto perché la Nazionale francese ha un livello molto alto”.

SEGUICI SU:  ///  ///  /// 

SCARICA LA NOSTRA APPiOS /// Android

tutte le notizie di