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Weah: “La Liberia ce la farà. Su Berlusconi e Galliani…”

George Weah. ex attaccante AC Milan (credits: GETTY Images)

George Weah dopo la carriera gloriosa da calciatore, ora cerca il successo in politica. Ora Presidente della Liberia è visto dalla gente come il salvatore

Michele Neri

La Liberia è uno Stato africano che non vive una transizione politica democratica da più di 70 anni. Le ultime elezioni presidenziali hanno però riportato la speranza nei volti dei cittadini di questo territorio. La vittoria di George Weah, ex calciatore del Milan, è stata interpretata dai più come una possibile liberazione.

L'edizione odierna de "La Gazzetta dello Sport" presenta un'intervista esclusiva al "Re Leone" che ora sta diventando "il Messia". I suoi elettori sperano possa far ripartire il Paese dopo le guerre civili che hanno provocato 250 mila morti e la distruzione portata dall'ebola. "So di cosa ha bisogno la Liberia", così ha aperto l'intervista Weah e ha poi aggiunto: "Siamo uno degli Stati d'Africa più vecchi e non abbiamo acqua, lavoro, elettricità. Farò ciò che ho promesso". Proprio il tema delle promesse è delicato in questo Paese. Il governo precedente non le ha mantenute e la città è tappezzata ora di cartelloni che ricordano a Weah di non replicare l'errore di chi lo ha preceduto. A riguardo risponde così: "Lo so. Il governo precedente ha promesso e non ha mantenuto. Mi chiedono in cosa sarò migliore di loro: ecco, in questo per esempio. E poi voglio un Paese che possa sostenersi da solo, che sia in grado di esportare, che possa rilanciare la sua agricoltura".

Domani sarà il giorno dell'investitura, inizierà il suo impegnativo mandato, che però non sembra spaventarlo: "Io sono eccitato, come la gente. Ce la dobbiamo fare. La gente mi ha votato perché spera che con me tanti altri possano crescere, lavorare, cambiare le proprie vite come ho fatto io. Sanno da dove sono partito, e hanno visto dove sono arrivato. Ce l'ho fatta io, possono farcela gli altri liberiani. Il mio compito è provare a dar loro l'opportunità che ho avuto io". Ieri ha organizzato una partita di calcio(Weah All Stars vs Armed Force Liberia), simbolo di pace: "Quando eravamo in guerra, e lo siamo stati a lungo, l'unica cosa che univa la gente era il calcio. Mi sembra giusto rendere omaggio a questo sport con una partitella". Infine un ringraziamento agli italiani per il sostegno: "Ci tengo a ringraziare gli amici italiani. Nel vostro Paese le cose mi sono andate benissimo e oltre a fare scorta di grandi ricordi da voi ho imparato tanto. In tanti dall'Italia mi hanno scritto e incoraggiato, ora posso ricambiare tanto affetto con queste parole" - e aggiunge - "La mia vita in Italia è stata meravigliosa. Oggi sono qui, a casa mia, con il mio popolo e la mia famiglia e sono felice di essere diventato il Presidente della Liberia. So di avere gli occhi del mondo addosso, spero di essere in grado di mantenere il mio Paese in pace e di farlo arrivare lontano".

Infine un pensiero alla dirigenza passata del Milan, quella che lo ha comprato e lo ha reso grande: "Ci tengo a ringraziare Silvio Berlusconi, che in passato ha fatto tante cose per me e che mi ha mandato un bel messaggio quando ho vinto le elezioni, così come ha fatto Adriano Galliani. So che presto ci saranno le elezioni anche da voi, se Berlusconi dovesse vincere magari potremo parlare, la Liberia ha bisogno di amici".

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